Sibari-Co-Ro servirà un’operazione verità ma oggi è il tempo della responsabilità
Ad una svolta la discussione su un tracciato che, di fatto, è lo stesso da almeno due anni. Lunedì il Consiglio comunale per la deroga al dibattito pubblico. C’è una sola cosa che conta: connettere questo territorio al Sistema Paese
Prima di tutto alcuni dati imprescindibili per una corretta visione delle cose: la filosofia del tracciato della nuova Statale 106 nel tratto Sibari-Coserie (Corigliano-Rossano) è uguale a quella che venne presentata nell’aprile 2021 nella sala consiliare di Rossano centro storico dall’allora viceministro Giancarlo Cancelleri; così come sempre gli stessi, da allora ad oggi, sono gli interlocutori tecnici (il Commissario per la Statale 106, Massimo Simonini, e l’intero comparto tecnico di Anas); uguali sono anche le risorse messe nelle disponibilità dell’opera. Cosa è cambiato? Sostanzialmente due cose: la priorità sul tracciato e la visione del territorio; l’una (purtroppo) inversamente proporzionale all’altra. Infatti, mentre (solo) oggi si registra grande entusiasmo attorno al progetto, lo stesso progetto, di fatto, dacché nel 2021 poteva sfruttare la scia positiva dello sblocca cantieri e la massima priorità sulla progettazione definitiva, si ritrova adesso a dover ripartire dalle fasi preliminari.
C'è poi un altro elemento, non meno importante rispetto alle premesse, probabilmente determinante su tutto: la volontà della politica. Ognuna delle parti istituzionali in causa, ovviamente con i propri tempi, è arrivata al punto di determinazione massima. La politica tutta ha dimostrato responsabilità. E di questo - per una volta - gliene va dato merito.
Per il resto, si può argomentare su tutto e di tutto. Anche su quanti, in questi giorni, sull’onda dell’entusiasmo e con non poca faccia tosta si stanno aggrappando al carro dei vincitori per ritagliarsi, evidentemente, una postuma visibilità. Questo, nonostante abbiano osteggiato ed espresso poco velate ostilità all’idea di questo tracciato che verrà realizzato, per buona pace di tutti, lungo il cosiddetto corridoio ferroviario.
Il prossimo lunedì il Consiglio comunale di Corigliano-Rossano si riunirà per deliberare la deroga al dibattito pubblico sulla progettazione dell’opera. In buona sostanza si procederà all’elaborazione dello studio di fattibilità tecnico-economica (che se tutto andrà bene dovrebbe essere mandato in gara entro il prossimo giugno, come annunciato dal sindaco Flavio Stasi) senza il preventivo confronto con il territorio. O meglio, le aspirazioni e le priorità di tutti quei soggetti sociali, pubblici e privati, che saranno interessati dall’opera, saranno sintetizzati dalle decisioni dell’Amministrazione pubblica. Sarà il Consiglio comunale, in realtà, a farsi carico di questa incombenza, dando mandato ad Anas di procedere a “costruire” un progetto tecnico sul tracciato condiviso.
Dopotutto, però, in questi due anni, seppur in forme ufficiose, un dibattitto pubblico sulla Sibari-Co-Ro c’è stato. Basti pensare, ad esempio, all’osservatorio democratico che l’Eco dello Jonio ha concretamente aperto sull’opera, dando in modo costante e puntuale, aggiornamenti sullo stato di avanzamento procedurale. Non solo. Nelle diverse uscite del nostro giornale (consultabili in archivio) sono state di volta in volta pubblicati tutti i documenti ufficiali prodotti nel corso di questi mesi riguardanti i 28km di tracciato tra l’innesto con la Statale 534 e il torrente Coserie: progetti, studi di fattibilità, statistiche, modelli grafici, documenti, missive. Insomma, una vera e propria memoria storica che basterebbe leggere per capire come si è arrivati a oggi.
Avremo tempo e modo per raccontare le diverse dinamiche di questo processo, di come è maturato e dei suoi tempi. Certamente, però, nella diatriba che si sta consumando in questi giorni tra le diverse parti politiche e istituzionali della città, emerge un dato – che senza dubbio è la cosa più incoraggiante per il futuro – tutti, adesso, non solo sono d’accordo sull’utilità di una nuova strada (e su questo non c’erano dubbi nemmeno prima) ma c’è un compromesso che appare solido, su dove questa nuova strada debba passare. Nulla è perfetto, tutto è perfettibile. Ma il momento di consentire a questa città e al suo territorio di viaggiare su strade sicure, moderne ed europee è adesso. Non si può più tentennare e aspettare.
I processi oggi non servono. Certo, servirà un’operazione verità rispetto a quanti sulla annosa vertenza della Statale 106 per anni si sono ritagliati soltanto spazi di visibilità e notorietà. Non adesso. Ora è il tempo della responsabilità e dei fatti. Ora è il tempo di dare vento alle vele per mandare in porto questo progetto di civiltà. Senza il quale, potremmo perderci in ogni discussione o confronto senza arrivare all’unica cosa che conta: sentirsi parte del Sistema Paese attraverso nuove e moderne connessioni.