3 ore fa:Benessere animale, Madeo di San Demetrio vince il Good Pig Award
6 minuti fa:Giornata mondiale della pesca, Martilotti chiede «maggior responsabilità agli amministratori regionali e locali»
2 ore fa:Nuovi riconoscimenti internazionali per due docenti dell'Unical
4 ore fa:Giornata dell'Albero, i bimbi di Frascineto mettono a dimora diverse piantine
36 minuti fa:Eduscopio 2024 premia i Licei Classici del nord-est: il San Nilo primeggia su tutti
1 ora fa:La norma approvata dal Consiglio Regionale «sferra un colpo mortale alla Centrale del Mercure»
2 ore fa:Nuova Provincia della Sibaritide, per Dima (FdI) la discussione dev'essere «proficua, aperta e senza pregiudizi»
3 ore fa:Ecco la cartolina per i 75 anni di fondazione della parrocchia di Sant’Antonio di Corigliano
1 ora fa:Al Polo Liceale di Trebisacce ogni studente può far brillare il proprio talento: Inaugurato con successo il “Progetto L.O.M.”
4 ore fa:Straface rassicura: «La Sila-Mare riaprirà all'inizio del nuovo anno»

Emergenza rifiuti, ognuno dice la sua mentre le strade si riempiono di monnezza

2 minuti di lettura

Emergenza rifiuti, mentre sui social e nel dibattito politico continua a consumarsi l’ennesima schermaglia con un inconcludente scaricabarile sulle responsabilità, le strade del territorio continuano a riempirsi di monnezza. E questo sembra essere un destino amaro senza soluzione di continuità. Almeno fino a quando tutte le istituzioni in campo non si siederanno ad un tavolo assumendosi, ognuna, le proprie responsabilità.

Del resto se ancora oggi continuiamo ad affrontare un’epocale emergenza, senza precedenti, le colpe stanno un po’ ovunque e sicuramente non sono limitate alla sola contemporaneità.

I comuni salassano i cittadini con la tassa rifiuti ma poi non hanno i soldi per pagare il complesso sistema di smaltimento. Mistero! Dall’altra parte viviamo in una regione che negli anni, in proporzione, ha realizzato il più alto numero di discariche distruggendo interi territori, mentre oggi non riesce proprio a trovare soluzioni alternative per potenziare la raccolta differenziata e per sostituire le discariche con nuovi sistemi di smaltimento sicuri ed ecocompatibili. O meglio, di soluzioni sul piatto ce ne sono a iosa ma rimangono solo in predicato senza riscontro nei fatti.

E tutto questo non fa altro che alimentare l’emergenza che per i cittadini si tramuta in cumuli di spazzatura che ogni giorno lievitano sotto le loro abitazioni. Il caso di Corigliano-Rossano, poi, è emblematico. Una città che dovrebbe essere capofila nel territorio e che ancora oggi, nonostante sia stata tra le prime nel decennio scorso a varare un governo dei rifiuti votato alla differenziata, si trova a fare i conti – dicevamo – con l’emergenza più critica di sempre.

L’atteggiamento della politica locale è disarmante perché si consuma tutto e solamente sui social e sulle note stampa. Senza alcuna soluzione concreta. Ognuno dice la sua (spesso senza sapere di cosa parla) solo per buttare la croce addosso a qualcun altro che non sia la sua parte di riferimento. Mentre i topi ballano attorno ai cassonetti stracolmi, il percolato scende lungo le strade e la puzza di spazzatura putrefatta inonda la città.

Basta che un qualsiasi cittadino posti una foto per mostrare la frustrazione della monnezza per strada - che è una frustrazione collettiva – per suscitare il commento del consigliere comunale di turno che non sa altro che dire “Chiedetelo ai consiglieri regionali del territorio perché la regione non mette a disposizione le discariche”. O ancora, peggio, c’è chi non vede la realtà dei fatti replicando con altre foto (vecchie e non attuali) di Milano: “Vedete, questa è Milano. Non mi sembra stiano meglio di noi!”.

E in risposta arrivano le note stampa dei consiglieri regionali che con il solito tono perentorio e bacchettone richiamano alle proprie responsabilità il Comune inadempiente.

Ci sta tutto ma la soluzione qual è? E soprattutto, quando la si metterà in atto per evitare lo scempio che ormai a cadenza trimestrale e sempre con maggiore disagio vediamo per le nostre strade?

Possibile che il metodo della polemica spinta sia diventato l’unico strumento per affrontare e risolvere le questioni derimenti delle nostre comunità? Possibile che abbiamo una classe politica e istituzionale che non abbia la minima visione sul futuro?

Moriremo seppelliti di polemica, inerzia e monnezza? Speriamo di no!

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.