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Sondaggio green pass, Eco sotto attacco (ingiustificato) di negazionisti e no-vax

3 minuti di lettura

Diventare obiettivo degli attacchi di negazionisti, no-vax, no-mask e complottisti del Covid-19 proprio no. Non ce lo aspettavamo. A dire la verità - un po’ fa sorridere - ma è successo davvero. Ecco perché voglio proporvi questa storia per trascorrere 3 minuti di relax sotto l’ombrellone. Magari anche per farvi una risata.

Ieri sera, sul tardi, sulla mail di redazione arriva un messaggio, a firma di tale Luca Perina, con un titolo nell'oggetto di quelli che si usano nelle controversie legali e che ovviamente non chiedono dialogo: RECLAMO, scritto ovviamente a caratteri cubitali.

Mi trovavo di turno al desk, apro la mail e, ancor prima di leggere il contenuto del testo – così come si fa di prassi nel nostro mestiere quando non si conoscono i contatti - vado ad accertarmi dell’autenticità del mittente. Nullo. Niente numeri di telefono o altri contatti o qualche altro riferimento. A dire la verità ho trovato solo alcuni profili su facebook con lo stesso nome. E uno in particolare iscritto a numerosissimi gruppi di negazionisti del Covid-19, che parlano dei più disparati complotti a danno dell’umanità e che ovviamente propinano la “ricetta” del no-vaccino.

Assodata la ricerca propedeutica (finita con un nulla di fatto) del contatto, mi addentro nella lettura. E scopro che all’interno della mail di “reclamo” si chiedeva all’Eco dello Jonio di «rettificare l’articolo sul green pass» e precisamente – non ce n’erano altri a dire il vero – quello relativo al resoconto del sondaggio che nei giorni scorsi la nostra testata ha lanciato sui social per capire cosa i lettori ne pensassero dell’applicazione del passaporto vaccinale sul “modello francese” (leggi qui l’esito del sondaggio).

A partire dal fatto che davvero non so come si possa rettificare un sondaggio, ho continuato a leggere la mail nella quale il sedicente lettore si diceva «dispiaciuto perché non avessimo mostrato le centinaia di manifestazioni di protesta che ci sono state in Francia in questi giorni… inoltre – ha aggiunto – è un peccato che non spiegate ai vostri lettori disinformati (ovviamente! ndr) che il green pass è solo uno strumento di controllo in quanto è risaputo che i vaccini covid sperimentali non garantiscono di fermare i contagi…» e poi la nota finale sulle «azioni legali in essere per bloccare questi vaccini sperimentali con innumerevoli effetti collaterali secondo i dati ufficiali europei». Insomma, un ammasso di informazioni (o disinformazioni) buttate lì una sull’altra, che riportiamo solo per far intendere il tenore della discussione.
 
Il fatto vero, però, è che noi abbiamo parlato del green pass, abbiamo parlato del “modello francese” (che Macron non ha affatto ritirato nonostante le proteste di piazza) ma ne abbiamo parlato riportando l’opinione dei nostri lettori. Che si sono detti favorevoli, al 75%, sull’utilizzo serrato del passaporto vaccinale. E non credo che riportare l’esito di un sondaggio possa essere considerato essere di parte. Piuttosto è democrazia, una parolina magica che di recente sembra aver perso un po’ del suo valore.

È finita? Assolutamente no. Perché dopo aver risposto con garbo alla mail del “sig. Perina” tentando di spiegare come stessero i fatti, lo stesso è ritornato all’attacco. E questa volta ha dato il meglio di sé.

Esordendo con un «sono veramente dispiaciuto che non si renda conto» - esempio eccelso di dialogo e confronto – continua ad infarcire il suo discorso di nozioni che, sinceramente e senza voler entrare sul piano scientifico (non ne abbiamo le competenze), sembrano di dubbia veridicità scientifica. Come quella frase «a me piange il cuore vedere anziani terrorizzati che girano ancora con la museruola da soli all'aperto in piena estate…» E poi ancora  «le mie considerazioni sono più fondate di quello che sembra e magari tra un anno mi darà ragione chissà, io cerco solo di anticipare i tempi è troppo facile aspettare che le cose si verifichino ecc... vabbè mi fermo qui». Sì, decisamente, fermiamoci qui. Perché a casa mia si dice che non c’è miglior sordo di chi non vuol sentire. 

Nessuno mai si è permesso – almeno dalle colonne dell’Eco – di mettere in dubbio le posizioni di chi si sente tutelato e di chi non si sente tutelato dai vaccini anti-covid. Certo, rinnegare il covid-19 mi sembra una stupidaggine colossale. 

foto di copertina tratta da IlParmense.it

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.