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«Siamo figli di un dio minore costretti a morire sulla statale 106»

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In Lombardia esiste, tra le tante, l’ormai nota autostrada Brebemi (Brescia - Bergamo – Milano). Costata 2,4 Miliardi di euro, doveva garantire 60-80mila i passaggi giornalieri. Secondo fonti Aiscat, sui 62 chilometri dell’autostrada viaggiano invece 15-20mila mezzi (una media molto al di sotto della Statale 106 “Jonica” in Calabria). Tanto è vero che da anni Brebemi Spa ha bilanci in perdita e c’è chi, come Legambiente, ha avuto una idea rivoluzionaria: "La Stato espropri la Brebemi per motivi di pubblica utilità, perché è meglio nazionalizzare e avere l'autostrada piena che pagare lo stesso tutti i costi ed avere l'autostrada vuota".

A fare da contraltare a questo clamoroso eccesso lombardo vi è la Statale 106 che vede ormai da mesi al centro dell’attenzione l’intervento CZ388 – “Nuovo Asse di collegamento in variante alla S.S.106 Radd. fra il Viadotto Coserie (Rossano) e la S.S.534 (Sibari)”. Si tratta di un progetto – è bene chiarirlo – che ad oggi non ha alcuna copertura finanziaria ma di cui l’appalto dei lavori viene addirittura previsto nel secondo semestre del 2023 per il semplice motivo che tra 2 anni al governo non ci sarà più chi oggi fa questi annunci, perciò sarà più semplice rimpallare le responsabilità al governo successivo. Il fatto che il progetto ad oggi non ha alcuna copertura finanziaria (anche parziale), è stato ben chiarito dal Ministero delle Infrastrutture attraverso una comunicazione pervenuta lo scorso 7 giugno all’O.d.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” che ne ha dato subito notizia.

La conferma è poi arrivata nel summit che ha avuto luogo lo scorso 24 luglio a Villapiana nell’ambito del quale la stessa Anas ha confermato quanto ormai era risaputo: al momento sull’intervento “CZ388” non c’è nemmeno un centesimo di euro. A ciò si unisce un dato indicativo: nei tre Comitati Interministeriali per la Programmazione Economica (CIPE), avuti fin qui sotto il Governo Draghi sono stati approvati diversi finanziamenti per realizzare opere pubbliche ma neanche un centesimo di euro è stato destinato alla S.S.106. Compreso l’ultimo CIPE del 27 luglio scorso nell’ambito del quale il Governo ha deliberato il finanziamento di 9,4 miliardi di euro per l’altra velocità/alta capacità ferroviaria Salerno – Reggio Calabria. In questo quadro – estremamente mortificante per la dignità di tutti i cittadini jonici in Calabria – colpisce che venga presentato/annunciato in pompa magna a Corigliano-Rossano un intervento che non esiste e che non ha alcuna copertura economica (ricordo che il Megalotto 3 fu mandato in gara nel 2007 solo dopo essere stato finanziato con 534 milioni di euro), il cui costo stimato ammonta a 484 milioni. Sia chiara una cosa: il sottoscritto pur di avere una quattro corsie con spartitraffico centrale farebbe passare il nuovo tracciato su entrambe le vie nazionali presenti nelle stazioni di Rossano e di Corigliano. Però mi chiedo: il tracciato proposto/annunciato è il più sicuro? A questa domanda risponde Simonini, Amministratore Delegato di Anas Gruppo FS Italiane e “Commissario per la Statale 106” di fresca nomina governativa.

Proprio Simonini, nel summit dei giorni scorsi a Villapiana, ha chiarito nella sua presentazione che l’unica criticità presentata da questo tracciato è data – cito testualmente – dal fatto che “per gran parte della sua lunghezza è in affiancamento alla linea Ferroviaria e attraversa aree urbanizzate”. Ciò – ha spiegato – “rende il percorso molto insidioso sul piano della sicurezza stradale”. A questo punto viene da chiedersi: come mai si è deciso di proporre/annunciare un tracciato che ancora deve essere progettato, se c’è già un progetto per il tratto Sibari – Mandatoriccio (Megalotto 8), discusso e poi approvato dopo anni da tutti i consigli comunali del territorio 20 anni fa? Qui da noi il progetto c’è già bello pronto da 20 anni. Bisogna solo finanziarlo e completarlo. Se poi sono disponibili solo i fantomatici 484 milioni di euro (che non ci sono!), allora si può realizzare solo una parte del progetto ed il resto si completerà quando saranno disponibili altre risorse.

È chiaro che tutta questa vicenda è solo fantasia: ci sono le elezioni regionale alle porte! Però, mi chiedo: ammesso che tutto questo fosse vero perché dobbiamo accettare l’elemosina del Governo ed accontentarci di un progetto “molto insidioso sul piano della sicurezza stradale” quando potremmo rivendicare con dignità i nostri diritti facendo presente che questo nostro territorio in tema di viabilità stradale subisce ingiustizie e disuguaglianze da circa un secolo? Con i 2,4 miliardi di euro investiti per la Brebemi avremmo ammodernato a 4 corsie la Statale 106 da Sibari a Crotone. Con la metà dei 9,4 miliardi investiti sulla linea ferrata AV/AC Salerno – Reggio Calabria avremmo ammodernato la Statale 106 da Sibari fino a Locri.

Fabio Pugliese
Autore: Fabio Pugliese

Ingegnere e fondatore della pagina e del gruppo Facebook “Basta Vittime Sulla S.S.106”, che oggi conta circa ottantamila iscritti, ed è anche il fondatore dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” di cui è stato Presidente per sei anni nonché autore del libro dal titolo “Chi è stato? – Un racconto-inchiesta sulla strada Statale 106 Ionica calabrese”, il primo libro in assoluto realizzato sulla famigerata e tristemente nota “Strada della morte” in Calabria pubblicato nel 2013.