Fiaccola della Legalità e della Giustizia. Di seguito il contributo di Raffaella Accroglianò,animatrice progetto legalità "Costruire Speranza:"Sono lieta e fortunata innanzitutto di stare qui con voi. Per questo importante evento per la nostra terra. Ed è per questo che ringrazio Sua Eccellenza, Mons. Giuseppe Satriano per saper cogliere sempre con intelligenza, amore e fede le occasioni concrete per dare speranza al futuro dei giovani. La Caritas Regionale, la Caritas di Cassano, in particolare l’animatrice del progetto “ Costruire Speranza", che da qui a breve cercherò di spiegare, per aver consegnato questa meravigliosa fiaccola, se pur di valore simbolico ma pieno nella sua profonda finalità legata al progetto. Non posso non ringraziare Don Stefano Aita che mi ha praticamente catapultato in questa bellissima iniziativa. Malgrado i miliardi di impegni di ogni giorno, e che mi ha reso davvero felice perché nella giustizia e legalità, se costruita insieme, dobbiamo crederci e dobbiamo lottare per far si che venga garantita. Protagonisti di questa iniziativa sono le dodici diocesi della Calabria dedicate al progetto “ Costruire Speranza”. Progetto sostanzialmente basato sulla sensibilizzazione dei valori di legalità e giustizia, un agire pastorale delle Chiese di calabria su tali temi, in collaborazione con la Caritas italiana, Progetto Policoro e la CEI. La fiaccola della legalità e giustizia rappresenta per ogni diocesi un momento di riflessione per sensibilizzare, approfondire, con fede e preghiera, tali valori senza i quali v’è solo distruzione. In una settimana, ogni diocesi, questa è la nostra, approfondirà, attraverso varie e diverse iniziative di animazione, confronto, testimonianza, la tematica su tali temi, passando di volta in volta la “staffetta” alla diocesi successiva che, per noi, sarà San Marco Argentano. Simbolicamente è stata utilizzata una torcia realizzata artigianalmente dall’Impresa “Terre al Sole” – di Angela Fruci – Pizzo calabro, ed evicativa del lavoro buono a cui auspicano gli obiettivi del progetto.
RAFFAELLA ACCROGLIANÒ: IL PROGETTO “ COSTRUIRE SPERANZA"
Il progetto parte dalle forti, profonde, sentite e sofferte parole utilizzate dal Papa nella sua visita in Cassano Allo Ionio, nel 2014. Sono stati tanti i suggerimenti, tante le parole anche forti, come la scomunica ai mafiosi per la pima volta. Ma mi piace partire, perché è stata la molla del progetto e delle chiese di Calabria, dalle seguenti parole rivolte dal Papa alle 250mila persone raccolte sulla Piana di Sibari. «Quando all'adorazione del Signore si sostituisce l'adorazione del denaro - ha detto il Papa - si apre la strada al peccato, all'interesse personale e alla sopraffazione. Quando non si adora il Signore si diventa adoratori del male, come lo sono coloro che vivono di malaffare, di violenza. “La vostra terra, tanto bella, conosce le conseguenze di questo peccato. La 'ndrangheta è questo: adorazione del male e disprezzo del bene comune.
Questo male va combattuto, va allontanato, bisogna dirgli di no. La Chiesa che so tanto impegnata nell'educare le coscienze, deve sempre più spendersi perché il bene possa prevalere. Ce lo chiedono i nostri ragazzi. Ce lo chiedono i nostri giovani, bisognosi di speranza. Per poter rispondere a queste esigenze, la fede ci può aiutare».
LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO AI GIOVANI
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Non lasciatevi rubare la speranza, cari giovani. Ed è per questo, e non a caso, che nasce il progetto “ Costruire Speranza”, ed è per questo e non a caso che le dodici diocesi calabresi, l’intero territorio diocesano calabrese unito per un unico progetto, un'unica finalità, lotta contro il male, lotta contro questa piovra i cui tentacoli arrivano ovunque bloccando il progresso, la crescita personale, la crescita sociale, approfittando della vulnerabilità delle persone, del territorio e mai come in questo momento la diocesi regionale ha sentito forte ed ancora di più la responsabilità di cogliere il monito, l’invito di Papa Francesco, nel rilanciare i temi della giustizia e legalità concretamente, attraverso attività, coordinata e diretta da una regia indispensabile, di animazione nelle scuole, nelle parrocchie, nelle associazioni, fra la gente comune , in un concreto spirito di collaborazione continua tra il mondo ecclesiale e quello laico. La straordinarietà dell’iniziativa, e l’importanza della stessa, è data non solo dall’evidente necessità del periodo storico in cui viviamo di trattare tali tematiche. Ma da un concreto lavoro congiunto fra le 12 diocesi, focalizzando il lavoro su eventi, attività formative, servizi, tutte sullo stesso tema. Tenendo conto delle diversità territoriali, metodologiche, operative.UN IMPEGNO SERIO DI VITA CRISTIANA A UNA REALE LOTTA PER LA GIUSTIZIA.
IL COMPITO EDUCATIVO DELLA CHIESA, LA SCELTA DELLE 12 DIOCESI DELLA CALABRIA UNITE NEL PERCORSO VERSO IL CAMBIAMENTO
Rafforzare il compito educativo sui temi da parte della Chiesa. Assumersi l’impegno di affrontare tali problemi apportando un concreto contributo e sviluppo all’interno del proprio territorio a favore delle persone che lo abitano, è la scelta che le 12 diocesi di Calabria hanno deciso concretamente di avviare e attuare. Un percorso insieme per un auspicato cambiamento. Buone pratiche di giustizia e legalità fino a giungere alla realizzazione di segni sempre più concreti. E altresì di potersi espandere oltre i confini regionali. Utilizzando, attraverso un'opera di ricognizione, i beni confiscati alla mafia e realizzare le “ Opere segno”, strutture create e utilizzate nel progetto per dare un segno evidente e concreto di “ cose buone”. Di lavoro per i giovani, creare rete e nuove organizzazioni associative finalizzate anche a garantire ed avviare l’autoimprenditorialità. Ulteriore e congiunta finalità progettuale, “ promuovere concretamente quella cultura del NOI. Di un noi volto a valorizzare la dignità della persona all’interno della società. Un progetto volto alla sensibilizzazione di una maggiore responsabilità e attenzione per lo sviluppo e della crescita del nostro territorio.
PAPA FRANCESCO: I GIOVANI HANNO BISOGNO DI SPERARE
Mi piace ancora terminare queste poche righe con una considerazione del Nostro Pontefice che rivolge all’assemblea di Cassano ma in verità rivolta all’intera nostra terra, la terra di Calabria ed oggi rivolte alla città di Corigliano:“ Cari fratelli e sorelle, la bellezza della vostra terra è un dono di Dio e un patrimonio da conservare e tramandare in tutto il suo splendore alle future generazioni. Pertanto occorre l’impegno coraggioso di tutti, ad iniziare dalle Istituzioni, affinché essa non sia sfregiata in maniera irreparabile da interessi meschini. Il nostro tempo ha un grande bisogno di speranza! Ai giovani non può essere impedito di sperare. I giovani hanno bisogno di sperare! A quanti vivono l’esperienza del dolore e della sofferenza occorre offrire segni concreti di speranza. Le realtà sociali e associative, come pure i singoli che si adoperano nell’accoglienza e nella condivisione, sono generatori di speranza. Pertanto esorto le vostre comunità cristiane ad essere protagoniste di solidarietà, a non fermarsi di fronte a chi, per mero interesse personale, semina egoismo, violenza e ingiustizia. Opponetevi alla cultura della morte e siate testimoni del Vangelo della vita! La luce della Parola di Dio e il sostegno dello Spirito Santo vi aiutino a guardare con occhi nuovi e disponibili alle tante nuove forme di povertà che gettano nella disperazione tanti giovani e tante famiglie.”