E poi... una voce fuori dal coro, quella di un giovane che soprattutto parla di prospettive per affrontare e risolvere i problemi che attanagliano la Città. È la voce di Gianmarco Manfrinato, segretario del Partito Democratico del circolo di Corigliano scalo, che lancia un appello a tutte le forze di centro sinistra e progressiste di Corigliano-Rossano. Lo fa sicuramente con coraggio, affrontando quella selva di polemiche che si stanno registrando negli ultimi tempi attorno al lungimirante progetto della fusione. «L’esperienza della pandemia da Covid-19 - scrive Manfrinato - ha catapultato tutti in una situazione difficilmente immaginabile, quasi surreale. Tanto ha offerto diversi spunti di riflessione, tra cui la fragilità dell'essere umano... Abbiamo, così, sulla nostra pelle riscoperto, apprezzato e promosso la solidarietà tra uomini che, sotto il comune denominatore della unità, hanno dimostrato, ognuno nel proprio ambito, responsabilità e senso di appartenenza alla comunità, mai perdendo di vista l’obbiettivo del bene comune». Un contesto, quest'ultimo, in cui Manfrinato ha maturato «la consapevole convinzione - dice il giovane segretario del Pd di Corigliano scalo - che, mai come oggi, si pone come attuale la necessità di riunire responsabilmente tutte le forze progressiste e di centro sinistra che hanno a cuore le sorti della Nuova Città». «Vedo, oggi, la città di Corigliano Rossano sofferente per troppi e numerosi problemi, che vengono da lontano, non risolti o non adeguatamente affrontati. Ascolto i miei concittadini - precisa ancora - frustrati perché delusi nelle aspettative e disorientati rispetto agli “sviluppi” della fusione, alle volte strumentalmente aggrediti da chi, incoscientemente, rivendica autonomie e divisioni meramente campanilistiche». «Dobbiamo e possiamo, dunque, volgere lo sguardo al futuro, ma con responsabile maturità, per riportare la nave in acque sicure, facendo tesoro degli errori propri e altrui, reagendo alle storiche e consolidate divisioni con il dialogo ed il confronto, sempre costruttivo. Ricordiamo il passato solo per quanto di bene ha prodotto, rivendicando la nostra cultura politica, sociale, progressista e riformista, ritornando a fare politica tra la gente e per la gente». Da qui l'appello: «Rivolgo, dunque, un accorato e appassionato appello, da giovane militante e dirigente di partito, ma altresì da responsabile cittadino, a tutte le forze progressiste e di sinistra della Città, affinché si torni al dialogo, non potendoci permettere ulteriori commissariamenti intellettuali. Uniamoci e lavoriamo incessantemente per rivendicare la nostra centralità, perché di questo c'è bisogno. Facciamolo per noi, per la Nuova Città, per le generazioni che verranno».