Il sindaco di
Cassano Gianni Papasso ha diffuso alcune riflessioni a seguito della manifestazione regionale per dire No alla Violenza di Genere. L'evento tenutosi questa mattina sul tema
“La Calabria contro la violenza sulle donne”, ha raccolto la partecipazione di molti. Tra gli altri anche della Giunta municipale, consiglieri e tanti cittadini di Cassano. "Ringrazio chi ha avuto la sensibilità di organizzare un simile, importante, evento. In primis il Governatore della Regione
Mario Oliverio, al cui richiamo non ci siamo potuti esimere. Principalmente come comunità e poi come amministratori, quindi, era un dovere essere qui. La giornata, purtroppo, arriva come epilogo ad una brutta vicenda. Per la violenza di gruppo a cui è stata sottoposta, per un lungo periodo una ragazza di 13 anni di
Melito Porto Salvo i carabinieri del Comando provinciale di Reggio hanno arrestato, nello scorso mese di settembre, nove persone. Questi atti non dovrebbero accadere. Fa male soprattutto venire a conoscenza del fatto che qualcuno sapeva e non ha denunciato. Ci vuole forza e coraggio per dire Basta e cambiare le cose.
I RINGRAZIAMENTI DI GIANNI PAPASSO
Un grazie di vero cuore mi sento di dirlo a coloro i quali sono intervenuti. Al presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, al ministro Maria Elena Boschi, alla presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi. Hanno fatto sentire forte la presenza dello Stato in questo lembo di territorio. Tutti sono stati resi partecipi e a tutti è stato possibile comunicare grazie anche al supporto dell’interprete per non udenti. Attraverso gli spunti avuti, ai volti delle tante persone intervenute, giovani soprattutto, abbiamo voluto portare la luce della speranza, della giustizia, dei diritti umani.
GIANNI PAPASSO: AGIRE SULLA PREVENZIONE
Proprio il fatto che nella nostra società ancora persista l’angoscioso problema della violenza contro le donne è un fatto drammatico che deve scuotere le coscienze di tutti e di ciascuno. Si tratta di comportamenti che vanno
combattuti fermamente. Per estirparli, occorre agire sulla prevenzione, attraverso l’educazione dei giovani al rifiuto della violenza nei rapporti affettivi. Amore e violenza sono tra loro incompatibili e non c’è rapporto che possa essere costruito sulle basi della sopraffazione.
L’educazione ad una vita sentimentale caratterizzata dal rispetto per l’altro inizia dall’infanzia e dall’adolescenza. Ed è soprattutto alle nuove generazioni che deve essere rivolta l’attività posta in essere dalle istituzioni e dalla società civile. La scuola e le altre attività in cui si esplica la crescita della persona devono essere in prima fila contro ogni forma di violenza, pregiudizio e discriminazione. La ratifica da parte dell’Italia della “Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica”, c.d. Convenzione di Istanbul, costituisce un primo e importante passo per la piena affermazione dei diritti umani.
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