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Fallisce Thomas Cook, nessun rischio per il resort di Villapiana

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Il crac del tour operator britannico non influenzerà le sorti dell’Aldiana Club e del relativo indotto di 250 lavoratori

Meglio rasserenare gli animi. Il fallimento del tour operator britannico Thomas Cook non influenzerà le sorti dell’Aldiana Club resort di Villapiana e quindi dell’indotto lavorativo, all’incirca 250 persone di cui l’80% del posto. E anzi rimarrà aperto fino a fine stagione, che in Germania – il target è tutto tedesco – traslano, per le nostre qualità climatiche a fine ottobre.
I FATTI
Thomas Cook, il tour operator britannico con 178 anni di storia alle spalle, ha chiesto la liquidazione giudiziaria. Lo ha annunciato la stessa società lunedì scorso, sottolineando in una nota che «sono cancellati tutti i futuri voli e le future vacanze». Nonostante le trattative serrate, Thomas Cook non è riuscita a raggiungere un accordo con i creditori e questo ha innescato la richiesta di bancarotta. Con la liquidazione, Thomas Cook mette a rischio 22mila posti di lavoro a livello globale, di cui 9mila solo in Gran Bretagna. Il crac ha di fatto bloccato all’estero circa 600mila cittadini britannici che stanno svolgendo le loro vacanze con i pacchetti turistici del gruppo, tanto che appresa la notizia il governo britannico ha organizzato con la Civil Aviation Authority (Caa) un ponte aereo con 45 aerei charter per rimpatriare i turisti bloccati all’estero.
IL RESORT DI VILLAPIANA
La struttura a cinque stelle fa registrare 800 posti e si compone di 324 camere super lussuose. Terminati i lavori a maggio 2019, il resort ha iniziato ad operare a giugno e chiuderà a fine a fine ottobre. La fascia di mercato è alta, quasi esclusivamente tedesca, con presenze austriache e svizzere. Cook è indirettamente coinvolto nel villaggio di Villapiana semplicemente perché la struttura di proprietà di “T&D Exclusive S.R.L.” delle famiglia Greco e Congedo di Trebisacce, è stata affidata nella gestione al tour operator tedesco Aldana GmbH, compartecipata da Thomas Cook Group per il 42% e per il restante 58% dalla società immobiliare svizzera LMEY Investments AG che ne finanzia completamente le sorti. Sul suo sito internet la tedesca Aldiana, proprio per fare chiarezza, ha pubblicato un bollettino nelle scorse ore con il quale ha chiarito che pur rammaricandosi «per il fallimento dell’azionista di minoranza Thomas Cook Group, per le dieci strutture del club Aldiana (tra cui quella di Villapiana, ndr) non cambia nulla poiché il socio di maggioranza, LMEY Investments AG garantisce anche il finanziamento della società. Aldiana – hanno sottolineato ancora dalla Germania – collabora con Thomas Cook principalmente nelle vendite di agenzie di viaggio e negli acquisti di voli. In tutte le altre aree, Aldiana opera in modo indipendente e commercializza i suoi pacchetti».
NESSUNA DIFFICOLTA' A REPERIRE UN ALTRO VETTORE
In sostanza, il tour operator Aldiana sarà solo sfiorato dal fallimento della Thomas Cook e solo per quel che concerne i collegamenti diretti gestiti dalla compagnia aerea “Condor” – sussidiaria della stessa Cook Group – che copriva i voli Germania-Lamezia. Da qui la serenità del tour operator tedesco gestore del resort di Villapiana che non avrà difficoltà a reperire un altro vettore e, di conseguenza, per i circa duecento lavoratori locali. Fonte: Corriere della Calabria
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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