IL REDAZIONALE - Gli ultimi giorni, con l’ennesima ondata violenta di maltempo estivo, che ancora una volta ha messo a dura prova l’anima fragile di questo territorio, hanno evidenziato una certa operosità della nuova, prima squadra di governo della nuova città. Sarà l’entusiasmo della novità o anche l’impegno di quel risultato plebiscitario ottenuto il 9 maggio scorso, piuttosto che il grande senso di responsabilità che si ha quando si amministra un territorio grande quanto una provincia, pieno di complicanze, storture e disagi, e dove vive una comunità variegata di 80mila residenti, sta di fatto che in questa emergenza meteo, quella che si è verificata nella notte tra lunedì e martedì scorso, si è vista una ordinata organizzazione. Un grande senso del dovere degli amministratori. Hanno fatto metà del loro dovere! - Verrebbe da dire. Non c’è dubbio. Ma da noi non tutte le cose scontate, poi, sono tali. E allora - non gli facciamo lodi ma gli diamo merito - va evidenziato come il sindaco Stasi, martedì mattina nel mentre su Corigliano-Rossano imperversavano tuoni, lampi e forti folate di vento, alle 3.30 era già in giro con la sua macchina a perlustrare il territorio. A quell’ora con qualche suo collaboratore si trovava in via Lussemburgo – come hanno testimoniato gli stessi residenti – a rendersi conto dello stato del torrente Fellino, una delle bestie nere insieme al Citrea della devastante alluvione del 2015, e ad assicurarsi che l’emergenza questa volta non si tramutasse nuovamente in catastrofe. In quelle stesse ore è stato Schiavonea, in quel bellissimo borgo marinaro dove ad ogni scroscio d’acqua sembra di trovarsi a Venezia. E ancora, alle prime luci di un’alba che non si vedeva, tanto era tenebroso il cielo, è stato anche a Rossano centro storico, lì dove ci sono strade pericolanti, gallerie cadenti e frane in bilico, continue reminiscenze di quel funesto 12 agosto 2015. Così come, nelle stesse ore, i due assessori ai Servizi sociali e al Centro storico, Donatella Novellis e Anna Maria Turano, erano nel quartiere Bancato sempre a Rossano alta, per occuparsi di quella famiglia bulgara che di punto in bianco si è vista venir giù il solaio della cucina. È un dato di fatto, inequivocabile. Un dovere per un amministratore ma non comune a tutti.