17 ore fa:Pesca, nessun taglio nel 2026: la soddisfazione di Rapani
18 ore fa:Un'invasione di poesie e racconti: partito nel centro storico di Rossano il progetto “Parole per strada"
9 minuti fa:Crosia, la storia di un grande Ducato rivive a scuola: i ragazzi dello scientifico incontrano Carlino
11 ore fa:«Scutellà smentita dai fatti, Ponte Longobucco prossimo al completamento»
13 ore fa:Mobilità sostenibile, svolta storica per Co-Ro: in arrivo 6 milioni per ridisegnare le due aree urbane
14 ore fa:A Pietrapaola bilancio approvato nei termini, Labonia: «Traguardo epocale»
14 ore fa:Truffe agli anziani a Saracena: Russo plaude ai militari dell’Arma
1 ora fa:Osservatorio contro le mafie a Cassano, il plauso di Garofalo: «Si fa prevenzione»
13 ore fa:Sport e inclusione, finanziati 52 progetti SuperAbilities. Straface: «Poniamo al centro la persona nella sua integralità»
12 ore fa:A Corigliano-Rossano un trio d'eccezione per la serata del 25 dicembre

Quando il Fondaco di Rossano era al centro dell'import-export del Mediterraneo

2 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - Il 14 novembre 1568 in Rossano sono comparsi innanzi al notaio Giovan Lorenzo Theti il nobile Nicola Troyese di Cosenza, agente a tutte le cose infrascritte per se ed i suoi eredi, e il nobile Lorenzo de Astore di Rossano, similmente operante alle cose infrascritte per se ed i suoi successori. Il mercante cosentino ha asserito, in presenza del giudice ai contratti e dei relativi  testimoni, di dover consegnare all'anzidetto de Astore la somma di ducati 400 per l'acquisto di merci di diverso genere, così descritte:

«mazi sexanta de cortella interzati de la Scala; pezi de tele in barrile de colori diversi numero venti; specchi miniati de cristallo numero dudece; specchi piccoli sei; pezi de specchi (…); libre de rame de inferrestare (?) cento lamie stagnate numero quaranta; libre de ferro filato sottile numero quaranta; libre de ferro filato grosso numero trenta nove;

grisime di carta trenta; una migliara de chiodi de cavallo; vinti due migliara de chiodi de quinterni;numero trenta cantara de pombo arso; dece cantara de pombo (…); dece libre de indico; dece libre de garofalI; dece libre de cannella; due cantara de grano de riso; due casce de cristalli pezi numero due cento».

Tra i testimomi al rogito è interessante osservare la presenza del magnifico Giovanni Antonio Cito, autorevole personaggio del seggio nobiliare di questa città avvezzo ad investire quantità rilevanti di denaro in società commerciali di import-export. Ed è importante altresì rilevare la partecipazione del nobile rossanese, di origine ebraica, Pietro Antonio Palopoli, rappresentante, insieme al figlio, di una delle maggiori società mercantili della provincia, attività imprenditoriale a cui molti personaggi della nobiltà si affidavano per i loro investimenti finanziari.

Relativamente all'import-export va fatta una doverosa riflessione: vale a dire che, tenendo conto del periodo tardo autunnale in cui avviene la contrattazione 14 novembre , non è possibile credere che in tale ciclo meteorologico incerto si effettuasse un'ordinaria traversata su percorsi di lunga distanza; è più logico ritenere che in loco, cioè nella marina di Sant'Angelo, deposito del Fondaco e sede amministrativa dei dazi, si svolgesse l'attività commerciale di ciascun mercante, in attesa del periodo favorevole alla navigazione di lungo corso. Alla morte di Bona Sforza (1577), principessa di Rossano, l'intero Stato feudale ad essa appartenuto era passato alla Regia Corte insieme alle stesse problematiche socio-economiche di stampo oligarchico.

Sotto questo aspetto è bene ricordare che a questa data, 1569, era titolare del Fondaco e dogana di Rossano l'eccellentissimo dominus Giovan Camillo Toscano, ricco esponente del ceto feudale, nonchè promotore nella sua dimora di rione Sant'Antonio (poi palazzo ToscanoMandatoriccio, oggi Smurra) di una valida associazione letteraria poi denominata ''Accademia degli Spensierati'': un consorzio culturale entrato in diretta competizione con l'altra più tradizionale società di studiosi, detta dei '' Naviganti'', coordinata dalla famiglia Cito. L'antagonismo fra le due opposte fazioni aveva quasi certamente la sua ragione d'essere nel dominio socio-economico del territorio basato in maggior parte sulla politica d'investimento creatrice di ricchezza e di prestigio, così come si evince da numerosi atti notarili del XVI secolo. 

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.