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Gli intellettuali di Rossano riuniti per ricordare il proprio impegno culturale

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CORIGLIANO-ROSSANO - Un luogo di lavoro è senza dubbio un posto dove si bada alla produttività ed alla resa economica, ma può diventare anche un luogo di cultura?

Certo nei siti industriali dove lavorano centinaia di persone, può capitare di trovare tra queste anche qualche artista, come per esempio è successo nella centrale dell’ENEL di Rossano dove hanno prestato la propria opera operatori culturali come Ercolino Ferraina, scultori come Giovanbattista Carnevale o pittori come Marco Ottomano, ma era gente che aveva già il proprio carisma, che ha curato anche quando il proprio lavoro era indirizzato da tutt’altra parte.

Diverso è quanto accaduto negli ultimi cinquant’anni nella tipografia Grafosud.

Sicuramente il tipo di lavoro da portare avanti è stato utile per circondarsi di tanti uomini di cultura, ma solo un imprenditore illuminato come Gino Zangaro poteva far convivere il lavoro redditizio, per portare avanti la propria famiglia e la cultura che ha prodotto in tanti modi diversi. Prima di tutto la passione che ha generato nei propri figli; sia Giuseppe che Gianni ne hanno seguito l’esempio scegliendo la propria attività principale sempre nel campo della stamperia e dell’editoria.

Giuseppe si è laureato presso la Nuova Accademia delle Belle Arti, indirizzo advertising e marketing (tecnica pubblicitaria e marketing) e poi si è imposto nel campo della grafica e della pubblicità per diverse aziende del panorama nazionale; ha poi continuato a studiare al fine di ottenere un master presso l’Associazione Italiana Professionisti del Turismo e Operatori Culturali e nel frattempo ha creato la Casa editrice Consenso che dirige con grande maestria.

Gianni invece ha inteso prendere in mano le redini della tipografia, specializzandosi anche in grafica e lo fa con tanta abnegazione e disponibilità verso i clienti.

Il tutto però è nato da Luigi, Gino per gli amici, Zangaro che, dopo aver lavorato in diverse tipografie a Rossano e Corigliano e dopo aver avuto anche un’esperienza a Cosenza ed all’estero, ha voluto investire sul territorio impiantando una nuova tipografia.

All’inizio produceva i propri lavori con i caratteri mobili, ma sempre con grande precisione, per poi passare a mano a mano alla linotype e poi alla composizione computerizzata. Quello che però lo ha fatto conoscere ed apprezzare sul territorio è stato il voler investire sulla cultura, spesso senza un tornaconto economico; il suo gioiello è stato sicuramente “La Voce”, il quindicinale che possiamo dire, senza tema di smentita, ha presso il posto della storica “Nuova Rossano”. La stampa accurata di centinaia di libri di autori locali è stata una logica conseguenza della sua disponibilità e del suo sapere.

Sabato scorso, pochi giorni dopo il suo compleanno, quando ha festeggiato i suoi 16 lustri, Giuseppe e Gianni gli hanno regalato una bella serata, nella quale una ventina di amici hanno raccontato aneddoti e curiosità nei loro rapporti con Gino Zangaro e la Grafosud. Si è trattato di una manifestazione dove tutti hanno espresso la gratitudine verso Gino per quanto ha saputo dare al territorio con la sua nobile arte.

Lui stesso ha definito la serata “il G20” della cultura e si è emozionato quando nel suo intervento conclusivo ha voluto ringraziare la sua famiglia, in primis la moglie Franca, i suoi tre amici d’infanzia Gennaro Mercogliano, Tullio Masneri e Tonino Guarasci presenti in sala ed intervenuti, lo storico collaboratore Carmine Falbo e tutti gli altri.

Non è voluto mancare all’iniziativa anche un altro amico di vecchia data come Giovanni Pistoia che ora ricopre anche il ruolo di vice sindaco ed assessore alla cultura della nuova grande città di Corigliano Rossano, che ha avuto parole affettuose per il festeggiato.

«Un pensiero dedicato a tutti gli amici che mi hanno fatto un regalo meraviglioso - ha concluso la serata un emozionato Gino Zangaro. Nella vita mi è sempre bastato l’essenziale perché il superfluo è destinato al macero, grazie a tutti voi per questo meraviglioso tributo che mi avete regalato. Io e la mia famiglia vi conserviamo nel profondo del cuore».
 

Gino Campana
Autore: Gino Campana

Ex sindacalista, giornalista, saggista e patrocinatore culturale. Nel 2006 viene eletto segretario generale regionale del Sindacato UIL che rappresenta i lavoratori Elettrici, della chimica, i gasisti, acquedottisti e tessili ed ha fatto parte dell’esecutivo nazionale. È stato presidente dell’ARCA territoriale, l’Associazione Culturale e sportiva dei lavoratori elettrici, vice presidente di quella regionale e membro dell’esecutivo nazionale. La sua carriera giornalistica inizia sin da ragazzo, dal giornalino parrocchiale: successivamente ha scritto per la Provincia Cosentina e per il periodico locale La Voce. Ha curato, inoltre, servizi di approfondimento e di carattere sociale per l’emittente locale Tele A 57 e ad oggi fa parte del Circolo della Stampa Pollino Sibaritide