Donati alla comunità moranese i ritratti storici di Nicola Leone e Vincenzo Severini
Il sindaco Mario Donadio: «È un momento significativo per la nostra collettività Non solo per il valore artistico dei ritratti, ma soprattutto per il contributo che forniscono alla ricerca e riscoperta delle nostre radici»
MORANO CALABRO - Si è tenuta ieri, nella sala convegni del Chiostro San Bernardino da Siena, la cerimonia di donazione alla comunità di Morano di due preziosi ritratti ottocenteschi raffiguranti Nicola Leoni e Vincenzo Severini, iconiche figure della storia locale. Le opere, realizzate dal pittore Giocondo Bissanti e a lungo custodite dalla signora Maria Marranghello, sono state generosamente offerte alla collettività per il tramite e l'impegno della famiglia Mastrascusa.
All'iniziativa, organizzata dall'associazione "Tracce di Storie" nel quadro delle attività finalizzate alla valorizzazione del vasto patrimonio immateriale di cui Morano dispone, hanno partecipato nelle vesti di relatori: il sindaco, Mario Donadio, la prof.ssa Cinzia Mastrascusa e la giornalista Claudia Di Giorgio. Seppur con differenti sfumature, affettive sociali e talvolta antropologiche, è stata evidenziata l'importanza del recupero della memoria e del valore che i dipinti rivestono nel processo di conoscenza e comprensione di accadimenti che ci riguardano da vicino.
«È un momento significativo per la nostra collettività – ha dichiarato il primo cittadino Mario Donadio. Non solo per il valore artistico dei ritratti, ma soprattutto per il contributo che forniscono alla ricerca e riscoperta delle nostre radici. Saremo in primis noi che viviamo il tempo presente e saranno le nuove generazioni a trarre vantaggio intellettuale da questa azione di altruismo espressa e concretizzata per amore della comunità. Perciò, a nome mio e dell'esecutivo, esprimo gratitudine al sodalizio "Tracce di Storie" e alle famiglie Marranghello e Mastrascusa. Faremo tesoro di questo gesto, anche in vista di una rinnovata sensibilità per il "bello", nonché per un rilancio, a scopi turistici e di studio, della nostra eredità culturale. Tale atto di mecenatismo nobile, si allinea, dunque, agli sforzi che stiamo portando avanti per promuovere il sapere e la salvaguardia delle testimonianze del passato, garantendone la fruizione ai posteri».
Nella felice circostanza si è voluto non solo plaudire alla liberalità di un gesto ammirevole, ma anche ribadire quanto sia «indispensabile rendere accessibili gli elementi attraverso i quali ricostruire fatti e dialogare con personaggi che prima di noi hanno calcato la scena di questo mondo», così il consigliere capogruppo di Insieme per Morano, Antonio Spina.
Le tele, ora di proprietà pubblica, saranno esposte permanentemente nella Sala Consiliare, a significare la correlazione tra epoche, destini e percorsi comunitari diversi, ma pur sempre segnati da identità e valori intramontabili.