Al Dipartimento Autogestito Multimediale (Dam) dell'Unical si alza il sipario sul MicroTeatro
Saranno tre gli spettacoli che andranno in scena dal 6 all’8 maggio. Tre produzioni molto diverse fra di loro per genere ma accomunate da una stringente attualità, fatta di domande ripetute, di risposte mancate, di miserie e di desideri
RENDE - Al Dipartimento Autogestito Multimediale (DAM) Unical si alza il sipario su MicroTeatro, rassegna di teatro e socialità organizzata dall’associazione Entropia in collaborazione con le compagnie Libero Teatro e Rossosimona. Giunta alla quarta edizione, la rassegna rappresenta una forma di resistenza, consapevole e tenace, all’impoverimento sociale e culturale del territorio, oltre che un omaggio al teatro e alla sua potenza comunicativa.
Saranno tre gli spettacoli che dal 6 all’8 maggio animeranno il Campus universitario di Arcavacata, a Rend. Tre produzioni molto diverse fra di loro per genere ma accomunate da una stringente attualità, fatta di domande ripetute, di risposte mancate, di miserie e di desideri.
Si parte lunedì 6 maggio alle 20,30 con l’atto unico “Il Tubo” scritto e diretto da Max Mazzotta, una produzione Libero Teatro con Antonio Belmonte, Emanuel Bianco e Salvo Caira. La pièce vuole essere una critica leggera e tagliente, spassionata e costruttiva al mondo del web, in particolare a chi sente l’esigenza di usare i social, a volte preferendoli alla realtà. La compagnia mette in scena la vita di tre persone comuni che, pur se per motivi diversi, vengono irrimediabilmente, risucchiati, logorati e assorbiti dalla gestione dei loro canali YouTube. In un gioco di interpretazioni eclettiche mirate a sublimare e plasmare sia il linguaggio teatrale che quello del videotape si dà così origine ad una commedia dal tono divertente, crudele e surreale.
Martedì 7 maggio, sempre alle 20,30, sarà la volta di "Al Posto Sbagliato. Storie di bambini vittime di mafia”, produzione Rossosimona con Francesco Pupa tratto dall’omonimo volume del giornalista Bruno Palermo. L’intenso monologo è un racconto che va dagli inizi delle mafie ai giorni nostri, storie di bambini a cui sono stati interrotti i propri sogni, storie di bambini che hanno cambiato la storia dell’Italia, smentendo il luogo comune che vuole esista un codice d’onore nelle mafie. Intrecci con avvenimenti storici e canti popolari. Le storie man mano prendono vita da un personaggio all’altro. A fare da collante una famosa agenda rossa, in un viaggio che narra del posto sbagliato, ma che approda al binario della legalità.
MicroTeatro si concluderà mercoledì 8 maggio con la messinscena di "Hamlet in Pieces", produzione Rossosimona di e con Ernesto Orrico, inizio spettacolo ore 20,30. Orazio, inesausto cantastorie, continua ad interrogarsi sul “che fare?”, continua ad agitarsi nell’eterno dubbio “To be or not to be: vivere o morire, uccidere o… cos’è il contrario di uccidere?”. Un classico rivisitato sotto una luce completamente nuova: il protagonista armeggia tra microfoni, amplificatori, interruttori ed effetti elettronici. Gli spettri della tragedia shakespeariana escono dal suo computer, archivio di musiche, voci, ambienti e rumori.