Fede e società un binomio precario: al via i momenti di confronto
Promossi dalla professoressa Ida Parise, il primo incontro si terrà domani sera alle 19 nei locali della Parrocchia Maria Madre della Chiesa
CORIGLIANO-ROSSANO - «A me è successo, e a voi? Quante volte ci siamo sentiti smarriti ed anche spaesati ad inseguire il cambiamento, le mode, la vorticosa sovraesposizione alle notizie, alla quale i media digitali, ci hanno esposto? Nella modernità dei nostri tempi, non ci si può permettere di rimanere indietro, di invecchiare. È d’obbligo aver un profilo social con tanti “like” o essere un follower attivo! Certamente, viviamo una contingenza sociologica complessa, che appiattisce i bisogni, mescolando quelli primari con quelli secondari e che relega quelli collettivi in un network digitale e virtuale». Cosi, la docente Ida Parise, presenta quella che è - di fatto - un'iniziativa volta a maturare consapevolezza sulla "convivenza" tra i valori della fede e quelli di una società sempre più Baumaniana. Una serie di incontri per parlare e confrontarsi con spirito critico su temi di interesse trasversale alle generazioni che possano avvicinare la comunità cittadina al dibattito ed alla condivisione di contenuti ed azioni concrete di socialità.
La prossima domenica 7 Aprile, alle 19, nei locali della Parrocchia Maria Madre della Chiesa - nell'area urbana di Rossano -, si terrà il primo dei convegni sul binomio fede/società.
L’incontro reca il titolo: “Il sentimento di fede nella società liquida del terzo millennio” e vuole rappresentare una occasione di confronto, con la comunità, sulle grandi sfide che la devozione religiosa deve affrontare, nella società moderna, paurosamente “liquida”, secondo gli auspici del sociologo Zygmunt Baumann (2000).
Introduce e modera la professoressa Ida Parise, interverranno il parroco Don Nicola Alessio, l’autore Francesco Russo, e la coraggiosa giovane scrittrice Vanessa Scigliano, che testimonierà la sua personale esperienza di fede, capace di guidarla nelle avversità.
Il tema del convegno risponde ad una preoccupazione da molti avvertita rispetto ad una spiritualità evanescente ed in preda alla teofobia. Quasi temessimo di confrontarci con la ricerca ontologica della dottrina, nella trascendenza, definendola come un fenomeno di costume, con riflessi sociali, ma privo della tensione verso il divino.
Un incontro, quindi, che si propone di favorire l’interlocuzione, al quale tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.