Presentato all’ITCG di Castrovillari “Sgomento” di Alessandro Viceconte
Il romanzo di formazione affronta il tema del disagio adolescenziale non come malattia ma come condizione della modernità
CASTROVILLARI – È stato presentato nell’Auditorium dell’ITCG “Pitagora-Calvosa” il romanzo “Sgomento” di Alessandro Viceconte, edito da Graus edizioni. La presentazione, prevista in occasione di un “Incontro con l’autore” è stato curato dai docenti Angelo Pandolfi e Francesca Gaudio, che si sono avvalsi della collaborazione degli altri insegnanti della scuola e, soprattutto, degli studenti che hanno letto vari brani del libro e illustrato, con una presentazione corredata da diverse immagini, le tematiche affrontate nel testo. All’evento, coordinato dal prof. Pandolfi, ha partecipato il giovanissimo autore che, motivo d’orgoglio per la scuola ospitante, è stato alunno dell’ITC ed ora è studente della facoltà di Ingegneria al Politecnico di Torino.
Il libro, articolato come un romanzo di formazione, narra la vicenda del protagonista, molto giovane, Xavier Durand, attraverso una serie di sedute con lo psichiatra Eric Bernard e pagine di riflessione affidate al diario del protagonista stesso. I temi sono quelli del disagio giovanile, originati da una difficile situazione famigliare e da una forma di insofferenza, già nell’infanzia, verso regole ritenute impositive, di una scuola da cui il ragazzo non si sente incluso. Nel corso della narrazione il protagonista affronta i temi dell’iniziazione al fumo, all’alcool, alle droghe leggere, “mai pesanti”, che ne condizioneranno la crescita; l’amore; la separazione dei genitori. Insomma una serie di eventi che lo condurranno alla depressione prima e poi a patologie più gravi quali il bipolarismo e l’anoressia nervosa. L’inferno del protagonista è descritto attraverso i crescenti stati di ansia, la cherofobia (la paura di essere felici), un amore idealizzato che diventa tossico e poi attacchi di panico nullificanti cui fanno seguito l’autolesionismo e pensieri e tentativi anticonservativi, che lo inducono necessariamente alla psicoterapia e alla conseguente terapia farmacologica. L’incontro ha registrato un grande interesse da parte degli studenti e di tutti gli altri partecipanti, poiché attraverso i brani letti con grande sensibilità dai ragazzi e le appassionanti delucidazioni dello scrittore, è venuta alla luce la parte ombrosa, nascosta, che interessa sempre più il mondo giovanile, alla quale, purtroppo, spesso gli istituti educativi, non riescono a dare le necessarie risposte. L’autore ha più volte incoraggiato gli studenti ad avere la forza di guardare le proprie paure, spingendoli a confrontarsi con i propri demoni, chiarendo loro che il disagio non è una malattia, ma una condizione della modernità della quale non ci si deve vergognare e per la quale bisogna chiedere aiuto. In ciò che può apparire diversità si può riconoscere la propria unicità e il processo della costruzione di sé passa anche attraverso queste fasi. Il senso di questo incontro si pone pertanto nel solco di quella che ormai è diventata una tradizione di un Istituto scolastico che si propone di perseguire con sempre maggiore efficacia l’obiettivo dell’inclusione, al fine di costruire una scuola che sia sentita come una “casa” accogliente, pur tra le tante difficoltà, da chi la frequenta.