Il Polo Liceale di Rossano a lezione con Alessandro D'Avenia
Nella lezione-presentazione del libro "Resisti, cuore. L'Odissea e l'arte di essere mortali" l'autore esorta il pubblico a spogliarsi di ciò che non è essenziale per ri-esistere, nascere una seconda volta ma da eroi, accettando il proprio destino
CORIGLIANO-ROSSANO – «Immaginate di fare lezione in una scuola senza le forme tipiche della classe, senza pareti e senza mura, ma fatta dei corpi, degli occhi e del modo in cui voi, ragazzi e ragazze, guardate il mondo. Una scuola dove non si giustifica l’assenza, ma, al contrario, la presenza: perché sei qui? Perché sei venuto al mondo? Qual è il tuo destino?»
È con questa riflessione che lo scrittore e insegnante Alessandro D’Avenia apre l’incontro-lezione con gli alunni e le alunne del Polo Liceale di Rossano tenutosi stamattina, giovedì 7 marzo, presso il Palazzetto “Piero Ianni” dei Padri Giuseppini del Murialdo e organizzato dal Mondadori Book Store di Rossano, per presentare il suo libro “Resisti, cuore. L’Odissea e l’arte di essere mortali”. Evento organizzato dalla Mondadori Bookstore con il patrocinio dell’amministrazione comunale. Presenti il primo cittadino, Flavio Stasi, e l'assessore alle Politiche sociali e alla Cultura di Corigliano-Rossano, Alessia Alboresi.
La scelta dello scrittore ricade sull’Odissea perché poema del destino, metafora dell’esistenza umana. Le peripezie di Ulisse sono le peripezie esistenziali di ciascuno. Quando tutto sembra perduto, Ulisse si lascia andare ad un dialogo con la propria vita interiore parlando al suo cuore, che lo esorta alla rinascita ed a portare a compimento il suo destino. Rinuncia all’immortalità per accetta ed accoglie la sua condizione mortale, «ritorna ad essere vivo».
D’Avenia esorta i ragazzi ad uscire dal rumore che li circonda per chiudersi in silenzio con il proprio cuore, ascoltando ciò che ha da dire, in lui si trovano le risposte a tutte le domande, «è nel cuore che è scritto il destino di ognuno di noi». Agli insegnanti, mentori del presente, il compito di risvegliare i ragazzi al proprio destino. Il destino è l’Itaca che bisogna scoprire attraverso le esperienze che la vita offre, è l’Itaca da accettare, che non è data scegliere alla nascita, perché è solo così che si ri-nasce una seconda volta, ed è «qui che diventiamo eroi». Prendere a modello Ulisse che non fugge la realtà, ma sceglie il presente, accoglie il destino e lo trasforma in destinazione.
Ma per arrivare ad Itaca ciò non basta. «Bisogna spogliarsi di tutto ciò che nella vita non è essenziale. Creare momenti in cui sentirsi vivi, e per farlo iniziamo a staccare i cellulari, a spegnere i social network, a spogliarci dalle nostre paure, ansie e menzogne, come Odisseo. Per diventare eroi scegliamoci compagni di viaggio con i quali percorrere la via meno amata, quella battuta, quella più difficile» conclude Alessandro D’Avenia.