Un inferno scatenato da una fuga di gas, innescato da una torcia. Apprensione per Graziella Guido | FOTO
L'ex assessore Graziella Guido ha riportato ustioni sul 70% del corpo ed è stata trasferita nella notte a Bari; ustionato anche un altro familiare. Le testimonianze di chi ha vissuto quei momenti terribili: «Un lampo e poi il boato di una bomba»

CROSIA-MIRTO - Ore 22:20 di ieri sera il telefono della centrale operativa del 112 squilla: a Mirto c'è il delirio. Via Magna Grecia, località Sorrento, si trasforma in pochi istanti in uno scenario apocalittico. Un boato assordante squarcia il silenzio di una notte caldissima di inizio estate. Il fragore è così forte che viene avvertito a kilometri di distanza, fino a Calopezzati Marina. Non è stato un bombolone GPL, come inizialmente si era ipotizzato, ma una fuga di gas a saturare l'aria all'interno di una bifamiliare, trasformandola in una trappola mortale. L'innesco? Probabilmente la torcia di un telefonino accesa al piano terra, al ritorno a casa dei residenti.
Le immagini, fanno rabbrividire e parlano di uno stabile quasi totalmente distrutto. I muri interni polverizzati, la parete frontale della palazzina esplosa verso l'esterno, un pergolato in legno disintegrato e le serrande dei box ritrovate a oltre trenta metri di distanza. Un inferno di fiamme e fumo nero e irrespirabile, così lo descrivono i testimoni, ancora sotto shock: «Abbiamo prima visto un lampo violentissimo e poi il rumore come se fosse scoppiata una bomba».
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La Corsa Contro il Tempo per i Soccorsi
La richiesta di soccorso ai Vigili del Fuoco è scattata immediatamente. La squadra di Cirò Marina è stata la prima a giungere sul posto, seguita a ruota dall'autobotte di Corigliano-Rossano – già impegnata in altri incendi che avevano funestato il territorio – e successivamente da una seconda squadra di Corigliano-Rossano con l'autoscala. Un dispiegamento di forze per domare le fiamme e mettere in sicurezza l'area devastata.
Nel frattempo, le ambulanze del 118 Suem della postazione di Mirto e dell'ospedale Giannettasio di Corigliano-Rossano si sono precipitate per soccorrere i feriti. Sono due le persone coinvolte, entrambe residenti nello stabile: Graziella Guido, consigliera comunale ed ex assessore, e suo cognato Antonio Federico. La situazione dell'amministratrice, oggi consigliera comunale della città traentina, è apparsa subito gravissima: ustioni sul corpo per oltre il 70%. Dopo un primo trasferimento al Giannettasio, è stata intubata e d'urgenza trasferita al centro grandi ustionati di Bari, un viaggio affrontato in ambulanza nonostante l'attivazione dell'elisuperficie notturna dell'ospedale rossanese. Le condizioni del cognato, seppur con ustioni, sono fortunatamente meno gravi.
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Le Indagini e il Dolore di una Comunità
Sul caso stanno indagando i militari della Stazione Carabinieri di Mirto, guidati dal maresciallo Alessandro Greco, per ricostruire l'esatta dinamica di questa tragedia e accertare ogni responsabilità.
La comunità di Mirto Crosia è prostrata, scossa, atterrita da quelle immagini, in attesa di notizie rassicuranti sulle condizioni dell'avvocato Graziella Guido, apprezzatissima per il suo costante impegno nel sociale. È una brutta storia, fatta di casualità e destini tristi.
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