Pubblicato "U ricch e ru pezzent", il nuovo disco del rossanese Carlo Lucisano
I temi variano dalla credenza popolare all’impegno sociale e i testi sono scritti in dialetto. Un disco bello e orecchiabile che ogni rossanese dovrebbe ascoltare
CORIGLIANO-ROSSANO - Premessa obbligatoria è chiarire che qui non si vuole recensire un disco o dare pareri musicali.
Chiarito questo aspetto fondamentale, non si può però evitare di salutare con gioia l’uscita dell’ultimo lavoro del musicista rossanese Carlo Lucisano.
Le sue interpretazioni riconosciute da quanti lo hanno ascoltato si sono sempre distinte come interpretazioni di qualità, sia nelle canzoni e negli arrangiamenti di altri, sia nelle sue produzioni.
Lucisano è sempre stato un interprete da piano bar, canzoni ricercate cantate sottovoce e con passione per farle apprezzare a chi le ascolta.
Questa volta ha voluto tentare una strada diversa, ha inciso un disco con bellissime canzoni scritte ed interpretate da lui in perfetto dialetto rossanese. La voce femminile è di Angela Campana.
I temi variano dalla credenza popolare all’impegno sociale, dai modi dire nostrani alla denuncia di prepotenze, senza dimenticare temi trattati da altri grandi della musica e del teatro. Non per niente il suo lavoro si intitola “U ricch e ru pezzent”.
Viene naturale, a chi ascolta questa canzone, pensare alla Livella del grande Totò, oppure a Ti regalerò una rosa di Simone Cristicchi quando si ascolta “U ciot e ru pais”.
Quello che rende tutto molto piacevole all’orecchio sono senza dubbio gli accordi che Lucisano inserisce tra i suoi pezzi. In alcune canzoni sembra di ricordare la musicalità di De Gregori, in altre quella di Guccini e quella di Profazio, in altre ancora quella di De Andrè.
Ovunque le contaminazioni sono negative; un ambiente o un cibo contaminato sono sicuramente da evitare. Per la musica invece le contaminazioni sono positive e rendono più bello ed orecchiabile ogni canzone.
Un disco bello ed orecchiabile che ogni rossanese dovrebbe ascoltare.