Centro Studi Giorgio La Pira di Cassano Jonio ricorda il barbaro assassinio di Padre Pino Puglisi
Per l'occasione Liliana Croce, insegnante dell'Istituto "Padre Pino Puglisi" del capoluogo siciliano, ha inviato una comunicazione a tutti gli studenti della città delle terme affinche non dimentichino che "se ognuno fa qualcosa si può fare molto!"
CASSANO JONIO - Nel trentennale del barbaro assassinio di Padre Pino Puglisi, il Centro Studi Giorgio La Pira di Cassano Jonio, ricorda il sacerdote del quartiere Brancaccio di Palermo.
«Liliana Croce - riporta la nota - insegnante dell'Istituto Comprensivo Statale "Padre Pino Puglisi", del capoluogo siciliano, in una comunicazione al presidente del Centro La Pira, Francesco Garofalo, che sarà consegnata tutti gli studenti della città delle terme, scrive: "a Brancaccio ci sono nata, cresciuta e tutt'oggi, oltre che a lavorarci, ci vivo. Ho avuto l'onore di frequentare questo istituto da studentessa, tra il 2001 e il 2004. Don Pino, uomo e sacerdote che ha dato testimonianza, con la sua vita e con il suo martirio, di quel senso del dovere a cui ogni persona onesta è chiamata a rispondere affinché non venga mai violato il diritto umano più sacro: la libertà. Padre Pino sapeva bene che tale libertà viene innanzitutto dall'istruzione e si batté affinché anche il quartiere di Brancaccio a Palermo venisse dotato di una scuola. Oggi, a trent'anni da quel sacrificio, i frutti della sua missione sono più che evidenti, sebbene ci sia ancora tanto lavoro da fare,ma, citando le sue parole, se ognuno fa qualcosa si può fare molto! Per inseguire la vera felicità è non farsi illudere dalle felicità effimere proposte da chi ha interesse solo a lucrare. Sul modello di padre Pino ci avviamo ad iniziare questo nuovo anno scolastico, sulla via per la vera libertà!"».
«Abbiamo voluto rendere omaggio a questa fulgida figura - afferma Francesco Garofalo -, con una testimonianza di chi ha vissuto e vive la realtà del quartiere Brancaccio, con un insegnamento più grande lassciatoci da don Pino: E se ognuno fa qualcosa, allora si più fare molto».