«Il 25 aprile va celebrato: è il fondamento della nostra Costituzione»
È questo il messaggio del dipartimento degli studi umanistici dell'Università della Calabria, a conclusione dell'iniziativa organizzata in vista della festa della Liberazione
RENDE - Il 25 aprile va celebrato: è il fondamento della nostra Costituzione. Questo il messaggio del Disu, il dipartimento degli studi umanistici dell'Università della Calabria, a conclusione dell'iniziativa organizzata in vista della festa della Liberazione, con una settimana piena di seminari e lezioni aperte a studenti e cittadini. Occasione preziosa per trasmettere alle nuove generazioni il significato profondo di questa data oggi, a quasi ottant'anni di distanza, ma anche per riflettere insieme.
Platee numerose e attente, tra studenti ed esponenti della società civile, hanno assistito alle lezioni aperte tenute da storici, filosofi, filologi, linguisti, esperti di semiotica e comunicazione del Disu, che si sono susseguite nei giorni scorsi. E che hanno analizzato tutti gli aspetti, anche i meno scontati e riconoscibili, con i quali il totalitarismo si manifesta, dall'antica Grecia fino ai nostri giorni.
Tra gli autori e le figure di intellettuali proposti alla riflessione del pubblico, Gianni Rodari, Italo Calvino, Jean Cavaillès, Benjamin Fondane, Franco Fortini, Norberto Bobbio, Primo Levi, Alain Resnais con il suo documentario Notte e nebbia. Su Dietrich Bonhoeffer, uno dei protagonisti della resistenza tedesca, sono saliti in cattedra i ragazzi dei corsi di storia e filosofia, sia triennali che magistrali, presentando le proprie riflessioni e proiettando un docufilm.
Il tema della resistenza all'oppressione nazifascista è stato confrontato con il ruolo della poesia, delle donne, della filosofia, della psicoanalisi, dei musicisti, della lingua, della messa al bando delle parole straniere e dell'uso propagandistico dei classici greci e latini. Con approfondimenti su episodi simbolo come le Fosse Ardeatine fino ad arrivare ai temi della Costituzione antifascista e della “continuità del fascismo”. Un'iniziativa importante, sentita dal Disu quanto mai necessaria alla formazione critica degli studenti e alla testimonianza nella società.