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"Elisa": presentazione carica di emozioni per lo spettacolo di Lorenzo Scorza

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CORIGLIANO - ROSSANO - Se la malattia è il lato notturno della nostra vita, “Elisa” vuole portare luce e speranza ma soprattutto un messaggio, al pubblico che il 31 marzo deciderà di andare a vedere lo spettacolo presso il cinema Teatro San Marco scritto e diretto da Lorenzo Scorza, tratto da una storia vera e presentato ieri all'hotel Scigliano.

Elisa è una donna con un’esistenza normale, un marito e, nel grembo, una nuova vita. E’ felice, finalmente diventerà mamma. Poi arriva il quarto mese di gravidanza, l’ecografia e le analisi di routine. Elisa aspetta una bambina che deciderà di chiamare Alice. Ma oltre al sesso della sua creatura, scopre anche di avere un tumore. Lorenzo Scorza porta in scena i nove mesi della gravidanza, la diagnosi della malattia, registra reazioni e sentimenti della donna ma anche del marito, Alessio Vincenzotto, con il quale ha avuto numerosi scambi per conoscere a fondo la loro storia.

«L’estate scorsa mi è capitato di vedere un video di Irama anticipato da una toccante interpretazione di Giulia Michelini che ha letto la lettera che il marito di Elisa ha scritto dopo la sua morte. Mi sono appassionati, incuriosito. Ho iniziato a documentarmi. Quindi sono arrivato al film che racconta la sua storia “18 regali”. Mentre la pellicola però – precisa Scorza – mostra le vicende dalla morte di Elisa in poi, io ho scelto di raccontare i nove mesi della gravidanza».

Nello spettacolo, oltre alla recitazione, c’è anche la componente del ballo. «Ho pensato che la danza potesse addolcire la narrazione – aggiunge Scorza – e conferire a tutto ancora più magia».

Uno spettacolo emotivamente forte, d’impatto, che trafigge lo spettatore allo stesso modo in cui Fontana squarcia le sue tele. Ma la tempesta emotiva provocata da “Elisa” di Lorenzo Scorza è uno scossone che ci ricorda l’importanza del qui e ora, del vivere ogni giorno come fosse l’ultimo.

Ieri, durante la presentazione dello spettacolo, ha preso la parola anche Rossana Mandarini, ex malata oncologica che ha voluto portare la sua testimonianza: «tutto è iniziato con delle perdite dal seno sinistro. Poi, sono iniziati i viaggi della speranza perché – continua Rossana – la mia terra (Corigliano Rossano, ndr) ti opera ma non ti completa. Così affronto la mia malattia tra Rossano e Milano e ora, fortunatamente, sono qui a raccontarlo».

E andare a vedere “Elisa” fa bene due volte: per lo spettacolo a cui potremo assistere e per il nostro ospedale. Una parte del ricavato verrà utilizzato per comprare un ausilio medico concordato insieme al reparto di oncologia del “Giannettasio”.

«L’impegno di questo ragazzo e la storia che ha deciso di portare sul palco - ha commentato Maria Loredana Leone, infermiera del reparto del Giannettasio – non può che ricordarci quanto sia importante la prevenzione. Qualsiasi dubbio, qualunque piccolo campanello d’allarme o qualcosa che riteniamo diverso dal solito, deve spingerci ad andare dal nostro medico curante. La migliore cura è la prevenzione».

I biglietti sono già in prevendita, all'Hotel Scigliano, in Viale Margherita e alla scuola di danza Ritmo del successo, in via Nestore Mazzei.

 

Valentina Beli
Autore: Valentina Beli

“Fare il giornalista è sempre meglio che lavorare” diceva con ironia Luigi Barzini. E in effetti aveva ragione. Per chi fa questo mestiere il giornalismo non è un lavoro: è un’esigenza, una passione. Giornalista professionista dal 2011, ho avuto l’opportunità di scrivere per diversi quotidiani e di misurarmi con uno strumento affascinante come la radio. Ora si è presentata l’occasione di raccontare le cronache e le storie di un territorio che da qualche anno mi ha accolta facendomi sentire come a casa. Ed io sono entusiasta di poterlo fare