Alla luce della chiusura del centro medico legale dell'Inps di Rossano nel contesto di una riorganizzazione che non tiene evidentemente in considerazione le peculiarità di un territorio vasto e complesso come la Sibaritide, i deputati calabresi
Vincenza Bruno Bossio, Ernesto Magorno, Stefania Covello, Ferdinando Aiello, Bruno Censore, Sebastiano Barbanti, Nicodemo Oliverio, Nico Stumpo, Demetrio Battaglia hanno deciso di inviare un'interpellanza al Ministro del Lavoro. In cui si legge che "l’UOS di Rossano, ad oggi, serve una popolazione pari ad oltre 220mila abitanti. E ha una competenza territoriale che si estende lungo l’alto Jonio, dalla provincia di Crotone fino alla regione Basilicata. Con numerosi comuni montani dell’area silana e albanesi. E' quindi facilmente immaginabile quale siano le gravi ripercussioni in termini di disagio per i cittadini (soprattutto anziani, malati, bambini, disabili che poi sono quelli che più usufruiscono dei servizi dell'INPS). Senza contare i lavoratori come i braccianti (questa area è a forte insediamento di aziende agricole) che dovranno raggiungere Cosenza per la semplice visita di controllo a seguito di mancato riscontro alla visita domiciliare.
DEPUTATI CALABRESI CHIEDONO IL RICONOSCIMENTO DEL LIVELLO 1
La UOS di Rossano, nel periodo che va dal 1 gennaio al 13 dicembre 2016 ha validato 10.993 verbali di invalidità civile e 140 certificati medici. Ha effettuato 4.673 visite di invalidità civile. E i medici INPS hanno partecipato a 476 sedute presso le varie ASL del territorio. La UOS di Rossano, quindi, per carico di lavoro, risulta essere in Calabria vicina a Reggio Calabria e Cosenza. Con dati statistici assolutamente superiori a Crotone e Vibo Valentia, capoluoghi di provincia. Alle quali in base alla riorganizzazione viene invece riconosciuto il CML livello 1 territoriale che non viene concesso a Rossano. E' altresì assai improbabile che il CML di Cosenza, per logistica e per carichi di lavoro, sia in grado di accogliere e gestire un flusso di utenza aggiuntivo pari ad una media di circa 600 persone al giorno tra malati ed accompagnatori. Inoltre in tale presunto processo di razionalizzazione della spesa non si può non considerare che il risparmio sulla indennità al medico responsabile finirebbe per essere annullata dai rimborsi delle spese di viaggio per gli stessi medici che, assegnati a Cosenza, dovranno partecipare alle sedute delle Commissioni Mediche Integrate presso le ASL della zona.
DEPUTATI CALABRESI DENUNCIANO CRITERI POCO RAZIONALI
Va inoltre previsto un conseguente aumento delle richieste di visite domiciliari in ragione delle difficoltà di collegamento degli utenti con Cosenza. E un ulteriore conseguente aumento delle spese di trasferta per i medici. Questo tipo di organizzazione ricalca, fra l’altro, una suddivisione territoriale che non considera la realtà territoriale. Che vede in atto l’approvazione della legge Regionale per l’unione dei comuni di Rossano e Corigliano. Che costituiranno una unica grossa realtà territoriale, circa ottantamila abitanti, la prima città della provincia di Cosenza. Alla sede Inps di Rossano che estende la sua competenza sull’intero territorio della Sibaritide deve essere riconosciuta la struttura che le compete in base al bacino d’utenza e al conseguente numero di prestazioni erogate. Per cui Le chiediamo che alla sede di Rossano venga riconosciuto il CML di 1 livello ed il ruolo di filiale provinciale. Al fine di garantire ai cittadini di questo territorio i diritti essenziali negati. Si chiede pertanto di conoscere quali iniziative il Ministro interrogato intende assumere al fine di invitare l'INPS a rivedere il modello organizzativo avanzato sulla base di criteri più razionali. Che tengano conto di carichi di lavoro e delle difficoltà sociali e infrastrutturali dei territori interessati e in particolare per quanto attiene la situazione della UOS e della filiale provinciale di Rossano e se il Ministro interrogato non ritenga altresì opportuno convocare in tempi rapidi un tavolo di concertazione al fine di pervenire ad un modello organizzativo, soprattutto nel delicatissimo settore medico-legale, maggiormente rispondente alle esigenze dei diversi territori e dei cittadini.