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Depurazione, arriva il commissario anti-infrazione

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Arriva un commissario straordinario anti-infrazione Ue per tutta Italia sulla depurazione. Lo prevede una norma del decreto Sud, illustrata dal ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti nella sua relazione alla commissione Bilancio alla Camera. Dedicata in particolare ai ritardi del nostro Paese rispetto alle direttive europee su acque reflue e depurazione e rifiuti. Galletti è chiaro sull'argomento. «Non siamo di fronte a una situazione rosea, né di semplice risoluzione. Il rischio di una seconda condanna connessa» ad una delle tre procedure d'infrazione «con l'irrogazione di pesanti sanzioni economiche è, purtroppo, estremamente realistico». Una possibilità «concreta» di «sanzioni pecuniarie». Per le quali - spiega il ministro - «l'amministrazione centrale potrà esercitare il diritto di rivalsa dello Stato nei confronti di Regioni o di altri enti pubblici. Responsabili di violazioni del diritto dell'Unione europea».
DEPURAZIONE, TEMPI DI ADEGUAMENTO SUPERATI
Galletti fa presente come «maggior parte dei casi e delle procedure di infrazione in essere deriva da inadempimenti. Ascrivibili ad amministrazioni regionali ed enti locali». Insomma «i tempi di adeguamento risultano ormai ampiamente superati. Tenuto conto che l'ultima scadenza era stata fissata al 31 dicembre 2005». L'Italia è infatti «soggetta a tre procedure di infrazione relative alla violazione della disciplina europea in materia di acque reflue urbane». E «nonostante gli sforzi posti in essere da tempo e i risultati ottenuti negli ultimi anni nel settore idrico il ritardo nell'adeguamento del settore fognario-depurativo che ancora oggi caratterizza alcune aree del nostro Paese, specialmente nel Mezzogiorno, ha determinato l'avvio, da parte della Commissione Europea, di procedure d'infrazione».
DEPURAZIONE, COMMISSARIO SCELTO TRA PERSONE DI COMPROVATA ESPERIENZA
Diventa perciò «imprescindibile la necessità di dare attuazione agli impegni nel medio e lungo termine. In particolare da parte di chi ha la responsabilità del bene comune, ad ogni livello di governo». È questo uno dei motivi che ha spinto alla soluzione del "super-commissario". Che - secondo quanto descritto - sarà scelto tra persone di comprovata esperienza gestionale e amministrativa; sarà nominato entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del dl, con decreto del presidente del Consiglio, sentiti i presidenti delle Regioni interessate (Abruzzo, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Valle d'Aosta, Veneto). Resterà in carica per tre anni. I compiti del commissario sono: coordinamento e realizzazione degli interventi funzionali a garantire l'adeguamento degli agglomerati; gestione degli impianti per un periodo non inferiore a 2 anni dal collaudo definitivo delle opere; predisposizione di un sistema di qualificazione per costituire un albo di soggetti cui affidare incarichi di progettazione (sottoposto all'Autorita' nazionale anticorruzione).
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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