18 ore fa:Il Comitato Magna Graecia sulla riorganizzazione della rete ospedaliera: «Viziata da centralismo»
33 minuti fa:Il PD farà una lista a sostegno di Stasi ma rimane l'enigma del simbolo
18 ore fa:Polvere del Sahara sui cieli della Sibaritide: stasera "tramonto rosso"
15 ore fa:Pauroso incidente sulla SS534: coinvolte due auto e un tir
16 ore fa:Confconsumatori Calabria, il 5 aprile parte il primo evento “Educazione al consumo sostenibile”
15 ore fa:Al Majorana rinasce la tradizione con la produzione del sapone all'olio extravergine d'oliva
16 ore fa:Autonomia differenziata, il gruppo del Pd ottiene la discussione per il prossimo Consiglio Regionale
17 ore fa:I cittadini al centro del programma di Rinascita Civica di Villapiana
3 ore fa:Caloveto celebra la Settimana Santa insieme alle scuole della comunità
17 ore fa:Tutti lo vogliono ma nessuno lo piglia… il treno

Corigliano-Rossano, evento online per la Giornata della Memoria

2 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - Cosa accomuna i profughi della Seconda Guerra Mondiale ai migranti di oggi? Un viaggio. Spesso di “sola andata” in cui è nota solo la partenza, ma non il ritorno. Quando poi è possibile un ritorno. Mercoledì 27 gennaio alle ore 10, la città di Corigliano Rossano celebrerà la Giornata della Memoria con un evento online rivolto alle scuole secondarie di secondo grado.

Saranno presenti Judith Itzhak, ex internata a Ferramonti e Yolanda Bertham, figlia dell'internato David Henry Ropschitz che con le loro testimonianze faranno rivivere e ricordare con immagini e parole per tenere viva la memoria.

Insieme a loro anche Estelle Assi che racconterà l'esperienza del viaggio affrontato per arrivare in Italia dopo aver dovuto abbandonare il proprio paese di provenienza: la Costa d’Avorio.

Consapevoli che le due realtà non possono essere paragonate, l’iniziativa vuole riflettere ed approfondire su una parola troppo sentita: profugo. Chi sono i profughi? Persone costrette a lasciare, spesso di notte, nello spazio di poche ore, la propria casa e la propria vita per intraprendere un viaggio di cui non si sa nulla. Un’odissea per la possibilità di vivere ancora. Un viaggio fatto di speranza e paura, e che spesso vuol dire morte. Un viaggio verso il forno crematorio, un viaggio attraverso il mare, un viaggio verso la libertà, un viaggio alla ricerca di una nuova vita. Come compagni di viaggio solo pochi oggetti e il ricordo di una casa che viene lasciata e chissà se mai verrà rivista.

«Mi fa impressione quando sento di barconi affondati nel Mediterraneo, magari 200 profughi di cui nessuno chiede nulla. Persone che diventano numeri anziché nomi. Come facevano i nazisti. Anche per questo non ho mai voluto cancellare il tatuaggio con cui mi hanno fatto entrare ad Auschwitz».

Queste sono le parole con cui la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta all’Olocausto, ha ben espresso il concetto di profugo. Durante l'incontro sarà proiettato il corto di animazione "La stella di Andra e Tati" che racconta la vera storia di due sorelle italiane sopravvissute ad Auschwitz.

L'iniziativa è organizzata nell'ambito di "Ancora di parole: un porto aperto alle culture!" un progetto sostenuto da Fondazione Con il Sud e Centro per il Libro e la Lettura. All’evento online prenderà parte anche l’Assessore alla città della Cultura e della Solidarietà Donatella Novellis insieme a Nicoletta Bellizzi, referente CSC – Credito Senza Confini e Tina Morello dell’associazione culturale Idee in Movimento.

«La singolarità del fatto non impedisce l’universalità della lezione che se ne trae, scriveva il filosofo bulgaro Tzvetan Todorov in Memoria del bene, tentazione del male. È questo il senso pieno della nostra iniziativa - sottolinea l'assessore Novellis -  mantenere viva la memoria storica della shoah non riguarda soltanto il popolo ebraico, ma l’intera umanità, perché da quegli avvenimenti siamo chiamati, ancora oggi, a trarre insegnamento. Farne una lezione per noi e per le giovani menti di questo paese, per leggere con occhi nuovi e diversi le storie dei migranti contemporanei. Di quanti oggi fuggono da fame e disperazione, odio e repressione».

Per la realizzazione dell’evento fondamentale l’aiuto del Museo Ferramonti di Tarsia, grazie al quale è stato possibile contattare le testimonianze del più grande campo di concentramento d’Italia. Un campo di concentramento che, a differenza dei più famosi Auschwitz e Birkenau, non è stato un “campo di morte” bensì di umanità. Un unicum che, grazie al popolo calabrese e alle professionalità presenti fra i deportati, ha dato vita ad un esempio di autogestione interna e scambio con le realtà locali da cui prendere esempio.

Per maggiori info è possibile visitare il blog www.esperienzeconilsud.it/ancoradiparole/ o contattare il 328.0664676.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.