Tre incendi in poche ore a Cassano, Papasso invoca la galera per «i piromani maledetti»
Lo sfogo del sindaco: «Censura totale nei confronti dei delinquenti che hanno appiccato il fuoco. Spero che presto saranno individuati e sbattuti in galera. Devono avere lo sdegno ed il ripudio di tutta la società»
CASSANO JONIO - «Sono stato informato da Mario Benedetto e Battista Di Bella, due nostri bravissimi concittadini che svolgono in maniera volontaria operazioni di avvistamento incendi ed anche, quando ne hanno la possibilità, di spegnimento, che ad opera di piromani erano stati innescati tre incendi: zona Torre Milone, zona Albanella e sulla provinciale per Castrovillari (Stalla). L'incendio che da subito ha destato preoccupazione è stato quello del monte. Immediatamente ho informato la comandante dei vigili che insieme al vicecomandante hanno attivato la squadra di protezione civile comunale».
Inizia così il messaggio del sindaco di Cassano Jonio Giovanni Papasso, che continua: «Il Geom. Cosimo de Cicco e l'operatore Marcello Mauro con i vigili: Rosamaria Romano, Pasquale Praino e Salvatore Malomo. Sul posto anche i volontari di Calabria Verde, provenienti dal Piemonte. È intervenuta anche la nostra squadra manutenzione, inviando sui luoghi l'autobotte comunale con l'operatore Danilo Mignogna. È stato un incendio pericoloso e consistente, ha pervaso circa 80 ha di superficie. Tanta distruzione! È stato chiesto subito il supporto dell'elicottero che, purtroppo, essendo impegnato in altri luoghi, è giunto sul nostro territorio intorno alle 14.30 di ieri. L'incendio dopo molte ore è stato domato».
«Sul posto a vigilare sono rimasti i volontari di Calabria Verde. Ringrazio tutti per il sacrificio e lo spirito di abnegazione. Ai proprietari dei terreni ed a quanti sono stati interessati la mia affettuosa solidarietà e quella dell'intera comunità. Censura totale nei confronti dei delinquenti che hanno appiccato il fuoco. Spero che presto saranno individuati e sbattuti in galera. Devono avere lo sdegno ed il ripudio di tutta la società» conclude.