Caos al pronto soccorso di Co-Ro: Detenuto tenta di aggredire il personale sanitario.
Solo il pronto intervento dei poliziotti penitenziari in servizio di scorta ha scongiurato il peggio anche se, uno di essi, ha subito lesioni gravissime
CORIGLIANO-ROSSANO - «Scene di ordinaria follia presso il pronto soccorso dell’ospedale cittadino a Rossano, dove si è perpetrata l’ennesima aggressione ai danni del personale della polizia penitenziaria. Infatti, nel pomeriggio di Giovedì, un detenuto magrebino, resosi protagonista reiteratamente di gravi disordini nei vari istituti della regione e non solo, ha tentato di aggredire il personale sanitario del pronto soccorso, dove lo stesso era stato trasferito per essere sottoposto alle cure del caso, in seguito ad una rissa con altri reclusi».
Lo rendono noto Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Ciccone, segretario regionale, che così continuano: «Solo il pronto intervento dei poliziotti penitenziari in servizio di scorta ha scongiurato il peggio anche se, uno di essi, al quale va tutta la nostra solidarietà, ha subito lesioni gravissime, con una frattura ed una prognosi di giorni 30. Solo grazie alla scaltrezza e alla professionalità dei poliziotti in servizio è stato scongiurato il peggio. Gli agenti sono riusciti a bloccare il detenuto e a ripristinare la sicurezza e l’ordine necessari per garantire il pubblico servizio, presso la struttura ospedaliera».
«Purtroppo - affermano - nel carcere di Rossano, negli ultimi mesi, continuano ed essere destinati prevalentemente detenuti che, negli istituti di provenienza, pare si siano resi promotori di eventi simili. Si tratta di soggetti di difficile gestione, alcuni dei quali già allontanati dal carcere rossanese, per motivi di ordine e sicurezza e riassegnati, inspiegabilmente, nello stesso, a distanza di pochi mesi. Altro grave problema del carcere Rossanese è dato dalla presenza dei tanti detenuti affetti da problemi psichiatrici, molti dei quali considerati abbastanza gravi, nonostante non sia presente un’ articolazione territoriale di salute mentale, per la gestione degli stessi».
«Tra l’altro, ci riferiscono che nello stesso istituto lo psichiatra fa due accessi a settimana, assolutamente insufficienti per seguire i detenuti che ne avrebbero bisogno. Chiediamo al Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria di rivedere al più presto la classificazione degli istituti, dividendo gli stessi, nell’ambito della regione, in massima sicurezza, media sicurezza e custodia attenuata, e prevedendo adeguate articolazioni salute mentale, in accordo con le ASL. Inoltre, è necessario chiudere in sezioni diverse i detenuti facinorosi e ridurre le ore di apertura al minimo previsto, fino a quando gli stessi non maturano la consapevolezza del rispetto delle regole» concludono.