16 ore fa:Partite vendute, sogni traditi: il fango del calcio arriva anche ai giovani
15 ore fa:Ecco perché le bende medicali di Padre Pio sono conservate e venerate ad Altomonte
1 ora fa:L’Unical inaugura il Palazzo dell’Innovazione, una “casa comune” per ricerca applicata e nuove tecnologie
15 ore fa:Bando centri storici Co-Ro, Confcommercio: «Serve più tempo per costruire un progetto condiviso e sostenibile»
13 ore fa:Elisa Scutellà proclamata in Consiglio regionale: «Opposizione dura e leale solo ai calabresi»
14 ore fa:Riparte “Ecoross Educational”: i bambini di Trebisacce protagonisti della sostenibilità
10 minuti fa:Sila, firmato protocollo tra Parco e Soccorso Alpino: più sicurezza per chi vive e visita la montagna
13 ore fa:Al via procedure stabilizzazione Tis a Castrovillari. Rosa: «Accolta la nostra richiesta»
14 ore fa:Con Greco "Casa Riformista-Italia Viva" entra nel Consiglio regionale della Calabria
15 ore fa:Proclamati i consiglieri regionali eletti nella circoscrizione nord

Sui cantieri della Sibari-Roseto arriva l'Esercito: presidio permanente dello Stato contro la criminalità

1 minuti di lettura

TREBISACCE - Massima attenzione sui cantieri del Terzo Megalotto della Statale 106 Sibari-Roseto. Sulla più grande opera pubblica ad oggi in costruzione nel Meridione d'Italia, dal valore di 1,3 miliardi di euro, giunta ad oltre il 50% della fase realizzativa (la nuova strada dovrebbe essere consegnata entro la fine del 2026), si intensificano i controlli dello Stato. I militari impegnati nell'operazione "Strade Sicure", infatti, si appresteranno a presidiare i quasi 40 kilometri di tracciato dove ogni giorno lavorano operai e mezzi di Webuild.

La Sibari-Roseto continua, così, ad essere al centro dell'attenzione della 'ndrangheta. Questa arteria stradale rappresenta un appetitoso obiettivo per la criminalità organizzata, desiderosa di accaparrarsi appalti per alimentare il flusso di denaro nelle casse delle cosche locali.

Il progetto, composto da 27 cantieri, mira alla realizzazione del nuovo corridoio Tirreno-Jonio-Adriatico al quale si ricongiungerà anche la nuova Statale 106 a sud di Sibari. E sarà un corroborante per stimolare l'economia della Sibaritide e dell'intera Calabria del nord-est, offrendo lavoro a centinaia di operai, di cui il 50% proviene dalla manodopera locale. Tuttavia, diversi cantieri sono finiti nel mirino delle 'ndrine, con attacchi che vanno dal danneggiamento di attrezzature alla distruzione di infrastrutture chiave.

Uno degli episodi più recenti risale a giugno 2023, quando il cantiere del viadotto Raganello è stato teatro dell'incendio doloso di un escavatore e di un carrello elevatore appartenenti alla Sirjio-Webuild, l'appaltatore generale responsabile della costruzione della strada. In precedenza, nello stesso mese, un altro cantiere della Sibari-Roseto, situato in contrada Fornara, era stato oggetto di atti vandalici simili, con la distruzione di una gru idraulica cingolata di proprietà della Sirjio Srl.

Questi attacchi hanno provocato una reazione sia dalle istituzioni che dall'opinione pubblica. Tant'è che nel giugno 2022, la Prefettura di Cosenza, guidata da Sua Eccellenza Vittoria Ciaramella, aveva convocato un incontro con i rappresentanti di Anas, Webuild e forze dell'ordine per discutere della situazione. Durante l'incontro, è emersa la decisione di intensificare i controlli e la presenza delle forze dell'ordine nei cantieri del terzo megalotto.

L'operazione "Strade Sicure" dell'Esercito italiano, avviata nel 2008 e prorogata nel 2020 per contrastare la criminalità e il terrorismo, rappresenta attualmente l'impegno più significativo in termini di personale, mezzi e risorse. La prossima fase di questa operazione si concentrerà ora sulla sicurezza dei cantieri lungo la Sibari-Roseto, al fine di proteggere le infrastrutture critiche e garantire lo sviluppo economico della regione.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.