Non voleva essere dimesso: prima minaccia il suicidio e poi mette a soqquadro il Pronto soccorso
Per due giorni l’uomo, un cittadino straniero senza fissa dimora, ha tenuto sotto assedio il punto di primo intervento del Giannettasio
CORIGLIANO-ROSSANO – Per due giorni uno straniero, senza fissa dimora e in una condizione disperata, ha tenuto in ostaggio il pronto soccorso dell’ospedale spoke “Giannettasio” di Corigliano-Rossano, fino all’arrivo dei carabinieri che, alla fine, hanno persuaso l’uomo ad allontanarsi. Prima la minaccia di buttarsi dal tetto del presidio qualora fosse arrivato il referto di dimissioni, poi la follia totale quando arrivato il momento di lasciare il punto medico di prima emergenza è andato su tutte le furie mettendo a soqquadro tutto.
Dopo aver ricevuto le cure necessarie, il personale medico ha deciso di dimetterlo, poiché non vi erano ulteriori interventi sanitari richiesti. La reazione del paziente, però, alla notizia della dimissione è sfuggita di mano, trasformando l'ambiente ospedaliero in un campo di tensione e pericolo.
La situazione è rapidamente degenerata quando il paziente ha iniziato a minacciare di denunciare chiunque gli si avvicinasse per costringerlo a lasciare il reparto. Le minacce si sono trasformate in azioni violente quando, nella foga di voler rimanere ricoverato, si è procurato anche una ferita alla testa. Una situazione, quest’ultima, che ha tenuto in stallo il presidio bloccando l'accesso per altri pazienti bisognosi di cure. Questo comportamento, in aggiunta alle precedenti minacce di autolesionismo e pericolose intenzioni suicidarie, ha reso necessario l'intervento prima delle Guardie giurate che presidiano l’ospedale – che hanno operato per arginare l’irruenza dell’uomo – e poi dei carabinieri che, una volta giunti sul posto, hanno persuaso il cittadino straniero ad allontanarsi dall’ospedale.
in copertina foto di repertorio