A Mirto Crosia un randagio salvato dalle grinfie di un branco di cani di proprietà
Il cane vagante, soccorso prontamente da alcuni cittadini, dalla Polizia locale e dalle Guardie ecozoofile, non versa in pericolo di vita. Avviate le indagini per verificare se c'è stato abbandono o omessa custodia dell’animale
MIRTO CROSIA - Un brutto episodio legato al problema del randagismo ha interessato ieri la comunità di Mirto Crosia. Secondo quanto riportato dalla Polizia Locale e dalla Guardia ecozoofila ambientale, un meticcio randagio è stato aggredito da alcuni cani di proprietà che, per difendere il territorio dei privati, hanno attaccato l’animale vagante.
Il meticcio vittima dell’aggressione, che ora non versa in pericolo di vita, è stato prontamente soccorso da alcuni cittadini che sono intervenuti per fornirgli le prime cure e che hanno subito allertato le autorità. Sul posto gli agenti della Polizia locale e le Guardie ecozoofile Aeop.
Sul posto è poi intervenuta anche l’Asp veterinaria del distretto di Rossano che, dalle analisi effettuate attraverso il lettore microchip, è risalita al proprietario.
Sono state quindi avviate, dalla Polizia Locale, le indagini ai sensi del regolamento comunale per verificare la presenza di reati o illeciti amministrativi per abbandono o omessa custodia dell’animale che ora verrà trasportato nel canile convenzionato.
Sempre la Polizia Locale ha attivato le procedure di controllo sulla corretta detenzione dei cani che dall’area privata hanno aggredito il randagio.
Una considerazione sul fenomeno del randagismo è pertanto doverosa. Tra questioni di ordine sanitario, enti sottodimensionati e casi ripetuti di abbandono non è sicuramente semplice gestire le emergenze (anche a causa della conformazione del nostro territorio che, essendo in buona parte non urbanizzato, rende difficile il controllo capillare delle zone periferiche) ma risulta necessario, per il bene degli animali e dei cittadini.
Cercare, quindi, di pianificare con un approccio integrato la gestione del problema, tenendo conto del lavoro delle associazioni, dei canili comunali, dell’Asp, delle autorità e della buona volontà dei cittadini, potrebbe rappresentare un primo passo verso la risoluzione del problema.
Oltre che dal Comandante Antonio Beraldi, ricordiamo che l'animale è stato tenuto a vista dai volontari della A.E.O.P., avente sede a Mirto Crosia, e il cui presidente Pino Roma ha coadiuvato per le fasi di lettura del microchip eseguite dal veterinario dell'Asp Gabriele. Importante la vicinanza dei residenti che hanno continuamente dato da bere al cane, senza abbandonarlo a se stesso prima dell'arrivo delle autorità.