Migliorano le condizioni della coppia avvelenata dopo aver mangiato funghi
Entrambi, marito e moglie originari di Corigliano-Rossano e residenti fuori sede, sono ricoverati nel reparto di Rianimazione del "Giannettasio". Per loro è stato un ponte del 2 giugno da incubo
CORIGLIANO-ROSSANO - Migliorano le condizioni della coppia che era stata vittima di un avvelenamento da funghi lo scorso 31 maggio. Entrambi, marito e moglie, originari di Corigliano-Rossano ma residenti fuori sede, sono ricoverati nel reparto di Rianimazione del "Giannettasio" e, a quanto pare, il loro stato di salute starebbe lentamente volgendo alla normalità.
I due, di 58 e 60 anni, ritornati in città per il ponte della Festa della Repubblica, lo scorso 31 maggio avevano deciso di fare un’escursione nella Sila Greca e fermandosi nei dintorni del Patire erano andati alla ricerca di funghi. Una volta raccolti li hanno cotti e poi mangiati, ma non avevano fatto i conti con il tipo di miceto e con la sua tossicità. Durante la notte ed al mattino dell'1 giugno, infatti, entrambi sono stati colti da dolori addominali e vomito. Da qui la corsa in ospedale al "Compagna" di Corigliano e la diagnosi chiara per avvelenamento.
Sono quindi scattati i protocolli sanitari e la coppia è stata subito trasferita nell'unità di Terapia intensiva e Rianimazione del "Giannettasio" di Rossano, diretta dal dottore Giuseppe Rotunno, dove al momento rimangono in costante osservazione ed in attesa di essere trasferiti nel Reparto di Medicini sotto le cure del primario Luigi Muraca.