Lotta all’abusivismo, a Calopezzati abbattuto uno dei lidi storici della costa jonica cosentina
La struttura, in passato sequestrata per occupazione demaniale, era staticamente pericolante e priva di autorizzazioni. Nei giorni scorsi le ruspe del comune, coordinate dalla Capitaneria di porto, hanno bonificato l’area
CALOPEZZATI – Lotta all’abusivismo e ripristino del decoro urbano, a marina di Calopezzati abbattuto lo storico stabilimento balneare ‘A Voce do Mare, dagli anni ’80 punto di riferimento delle stagioni estive del basso jonio cosentino. Sulla struttura da tempo gravava un procedimento di sequestro per occupazione di suolo demaniale oltre ad essere prima di autorizzazioni e, ormai, in stato di decadenza strutturale. La Capitaneria di Porto del comparto marittimo di Corigliano-Rossano ha reso eseguibile l’ordinanza di demolizione emessa dal sindaco di Calopezzati, Antonello Giudiceandrea.
Nei giorni scorsi le ruspe del comune, coordinate dai militari della Guardia costiera, hanno dato esecuzione alla disposizione sindacale, scaturita da una serie di cause generate a seguito del sequestro preventivo della struttura, eseguito lo scorso 21 luglio 2022, causato proprio dall’occupazione abusiva del suolo demaniale.
Non solo, da quanto confermato dallo stesso primo cittadino, l’immobile da tempo pare non godesse dei requisiti e delle autorizzazioni necessarie per l’espletamento delle attività balneari e ristorative e a seguito della terribile alluvione del 2006 che colpi fortemente l’intera costa della Baia di Borea la struttura iniziò a registrare un lento degrado strutturale che l’avrebbero resa alla fine persino staticamente pericolante.
Con ordinanza 1/2023 il sindaco Giudiceandrea, quindi, disponeva che il titolare dell’immobile provvedesse alla demolizione dello stabile e bonifica dell’area. Non essendo stato ottemperato il provvedimento, pertanto, è stato il Comune a sostituirsi al privato provvedendo alla demolizione avvenuta nei giorni scorsi e ora anche alla bonifica dell’area.
A distanza di quattro giorni dalla pubblicazione della notizia, alla mail di redazione ci è stata recapitata una lettera autografata a firma del titolare dell'immobile in questione, il signor Raffaele Bennardis. All'interno della missiva il sig. Bennardis chiarisce il suo punto di vista sulla vicenda, volendo chiarire in primo luogo che lo stabilimento di cui era titolare non è stato abbattuto perché abusivo ma per le sue condizioni di degrado strutturale. Di seguito la lunga e dettagliata lettera sul cui contenuto, ovviamente, ci solleviamo da qualsiasi responsabilità e che pubblichiamo per diritto di replica.
Sono Bennardis Raffaele titolare dell’ex Lido “A Voce do Mare”.
Il diritto di cronaca è legittimo. Credo doveroso concedere il diritto alla replica quando l’articolo pubblicato riporta delle inesattezze o meglio delle insinuazioni che ledono l’immagine e la dignità dello scrivente.
In breve l’iter di quanto è successo.
1. In data 09/01/2020 prot. N. 108 viene notificata da parte dell’Ufficio Tecnico del Comune di Calopezzati: Ordinanza di divieto di utilizzo dello stabilimento balneare denominato “A VOCE DO MARE” insistente su area demanio.
La premessa a questa ordinanza è la seguente: “… PREMESSO che le recenti mareggiate hanno provocato danni alle strutture pubbliche e private; vista la relazione di servizio della Polizia Municipale e dell’Ufficio Tecnico Comunale prot. N. 66 del 08/01/2020 …omissis) Ordina al Signor Bennardis Raffaele la chiusura dello stabilimento, il divieto di utilizzo , ordina altresì la messa in sicurezza dell’area… ecc.
L’ordinanza si conclude: “… In caso di inadempienza a quanto prescritto dal presente atto si procederà alla denuncia alle Autorità Giudiziaria ai sensi dell’art. 650 del Codice Penale”.
Questo è il primo atto che mi è stato notificato. Nell’atto è scritto chiaramente che il danno alla struttura è stato provocato dalle forti mareggiate, così come è stato travolto e fortemente danneggiato il tratto del lungomare comunale adiacente al Lido, anche quello doveva essere messo in sicurezza e ripristinato: cosa mai avvenuta. E’ facile Ordinare agli altri e poi non adempiere ai propri doveri. La mia struttura, proprio perché danneggiata delle forti mareggiate doveva in qualche modo essere salvaguardata dalle autorità preposte poiché io avevo subito un danno e non provocato un danno. Detto questo (che la dice lunga su come si sono svolti i fatti), con provvedimento Pubblicato sulla G.U. il 31 gennaio 2020 il Consiglio dei Ministri dichiara lo stato di emergenza COVID. In quel poco tempo che ho avuto avevo recintato la zona alla meno peggio, poi le restrizioni da parte delle autorità di PS che tutti gli italiani abbiamo subito non mi hanno consentito di poter fare altro. Preciso che la mia licenza era annuale e che d’inverno i locali del lido erano chiusi.
Il 2020 ed il 2021 sono trascorsi al chiuso, l’incertezza della Pandemia ed i continui bollettini di aperture e chiusura della vita degli italiani è storia. Il Lido se ne stava adagiato, non era un relitto e non è affatto vero che era stato danneggiato (come viene riportato nell’articolo) dall’alluvione del 2006. Nel 2006 non c’è stata nessuna alluvione. Per essere precisi l’alluvione è stata il 2000. Il lido aveva subito qualche danno come tutte le abitazioni della Marina di Calopezzati, ma, era stato ripristinato alla sua funzionalità, tant’è che non ho avuto nessuna sospensione o revoca di licenze o autorizzazioni. Questi sono i fatti.
Nel mese di Aprile del 2022 e precisamente con Ordinanza n. 121 del 14/04/2022, dove mi si addebita di non avere ottemperato alle direttive dell’ORDINANZA dell’Ufficio tecnico del 08/01/2020 (IGNORANDO VOLUTAMENTE IL GRAVE PERIODO DI PANDEMIA A CUI TUTTI SIAMO STATI COSTRETTI), il Sindaco pro-tempore dispone la decadenza/revoca di tutte le autorizzazioni (demaniali e di somministrazione alimenti e bevande). Dopo il danno subito dalle mareggiate del 2020, dopo il lungo periodo di chiusura per PANDEMIA, nel mentre tutto intorno: il lungomare, le panchine, i lampioni restavano privi di ogni forma di messa in sicurezza e la spiaggia inondata di materiale divelto dalle mareggiate, quello che dava scandalo era il Lido A Voce do Mare che nonostante tutti gli allarmi era ancora lì. Di fatto non mi era stata data nessuna possibilità di intervenire. Prima (2020/2021 per la Pandemia e la relativa chiusura) Ad aprile del 2022 mi venivano tolte tutte le concessioni e come se non bastasse a luglio su richiesta del Sindaco è intervenuta la Capitaneria di Porto che ha chiesto ed ottenuto il sequestro del Lido e la denuncia penale al sottoscritto.
Infine, con Ordinanza n.01/2023 il 07/03/2023 Ufficio Tecnico, responsabile il Sindaco protempore mi Ordina: di provvedere a propria cura e spese entro e non oltre 15 giorni dalla data della notifica alla presente ordinanza di demolizione e rimozione delle strutture, previa richiesta tramite un suo legale, alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Castrovillari del dissequestro del bene già sottoposto a sequestro penale preventivo da parte della capitaneria di porto ufficio locale marittimo di Cariati Marina.
Un groviglio di carte ed adempimenti di cui nemmeno il legale a cui mi ero affidato è riuscito a capirci nulla.
Come dicevo in premessa è facile ORDINARE. Da vittima a carnefice. Il passo è abbastanza breve. Da ABUSATO ad ABUSIVO. Il Comune non ha mica ripristinato i luoghi relativi al LUNGOMARE, l’accesso alla Spiaggia è molto pericoloso, se vogliamo parlare di Sicurezza ed incolumità pubblica. Allora è doveroso stabilire i fatti come sono. Le mie inadempienze sono dovute a fatti contingenti estranei alla mia volontà, La Pandemia non è una mia invenzione; subito dopo sono stato spogliato delle licenze e delle concessioni e come se non bastasse si è passati da Lugio 2022 al SEQUESTRO PREVENTIVO, dove non potevo spostare uno spillo. In tutto questo tempo il Lido non è crollato, non ha fatto incidenti, andava sicuramente sistemato per poter svolgere compiutamente la sua funzione, cosa che io mi aspettavo che l’Amministrazione mi dicesse, proprio perché non è stata colpa mia, io ho SUBITO UN DANNO. Mi aspettavo che mi chiamassero per darmi l’opportunità di aggiustare il manufatto, così come si conviene ad un cittadino che ha SUBITO UN DANNO. Ed invece, stranamente vengo colpevolizzato di non aver potuto ottemperare a delle Ordinanze che: materialmente ed economicamente in quel preciso momento non avevo disponibilità. Nessuno si è preoccupato se avevo perso il lavoro o quant’altro. Passare agli occhi delle persone come un abusivo o peggio un delinquente, la cosa non mi fa stare tranquillo. Se penso a tutte quelle persone colpite dall’alluvione, che hanno perso casa e cose, mi viene difficile pensare che il SINDACO li abbia denunciati perché l’alluvione gli ha danneggiato la casa. Io vedo il Governo, le amministrazioni locali che cercano in tutti i modi di aiutare delle persone che hanno subito un danno non per loro colpa. Qui invece, viene riconosciuto che il danno è provocato dalle forti mareggiate, ma si fa di tutto non per aiutarmi ma per abbattere il LIDO. Questa è la solidarietà al contrario.
In 15 giorni avrei dovuto provvedere al dissequestro del Lido, smantellamento dello stesso e ripristino dei luoghi. Mi sono dato da fare, avevo trovato la ditta per i lavori, avevo comunicato tramite PEC al Sindaco, ma, l’intervento della Capitaneria di Porto il 13/06/2023 con compiute accesso a sito sequestrato notifica che il 16/06/2023 si procede alla demolizione del LIDO.
Considerato che già si era deciso di abbatterlo, perché non si è provveduto a farlo prima nel periodo invernale o comunque non durante il periodo estivo. Io appena avuta la disponibilità economica sufficiente, ho interessato il mio nuovo legale, che, prontamente ha richiesto al Comune di Calopezzati di potermi autorizzare a provvedere direttamente a mie spese all’opera di demolizione. Purtroppo anche questo non andava bene.
Il Lido rappresentava la mia storia lavorativa ed affettiva, dopo 35 anni essere privato del lavoro e dei sacrifici fatti e non solo dovrei pagare anche le spese della demolizione che l’amministrazione ha fatto per conto mio e devo difendermi anche in tribunale. Alla fine non posso accettare l’idea che loro sono i buoni ed io sono il cattivo.
Questa è una parte di Storia che deve essere raccontata ed è giusto che venga pubblicata ad integrazione della storia di cronaca relativa alla stessa vicenda che è stata pubblicata dal suo giornale il 19/06/2023. Sono sicuro che lo farà perché Lei è un cronista oltre che direttore di questo quotidiano on-line e darà voce a quelli che come me purtroppo non hanno voce. Grazie.