Fillea Cgil e Fenal Uil sul crollo del viadotto: «Adesso si accertino, con urgenza e solerzia, tutte le responsabilità»
«Abbiamo sfiorato la tragedia, ma sol perché il ponte era stato chiuso al transito poche ore prima da Anas, altrimenti oggi avremmo pianto dei morti. Questa è la situazione vergognosa in cui versa la nostra Calabria»
LONGOBUCCO – Simone Celebre, Segretario Generale Fillea Calabria, Giuseppe De Lorenzo, Segretario Fillea Cosenza, e Maria Elena Senese, Segretaria Generale Feneal Uil, hanno rilasciato le seguenti dichiarazioni a seguito dei fatti relativi al crollo del viadotto della Sila-Mare.
«La forza del fiume Trionto, dopo le piogge delle ultime ore, - affermano - ha fatto crollare una parte del ponte!! Solo la fortuna ha fatto sì che non si registrassero incidenti con gravi ripercussioni a chi quel ponte attraversa ogni giorno per andare a lavorare o fare rientro a casa.
Stiamo parlando del tratto di strada che attraversa il comune di Longobucco, tra il bivio di Ortiano e quello di Destro/Manco. Stiamo parlando di un’opera “storica”. I lavori per il viadotto della Sila-Mare, infatti, sono iniziati nel 1990 e ad oggi non sono ancora stati ultimati. Nonostante i 33 anni trascorsi e una spesa di 100 milioni di euro, solo 11 dei 25 chilometri totali sono percorribili.
Abbiamo sfiorato la tragedia, ma sol perché il ponte era stato chiuso al transito poche ore prima da Anas, altrimenti oggi avremmo pianto dei morti. Questa è la situazione vergognosa in cui versa la nostra Calabria.
Ci rassicura il fatto che la magistratura di Castrovillari abbia deciso di aprire un fascino d’inchiesta sul crollo dell’infrastruttura per capire cosa possa averlo determinato. Bisogna con urgenza e solerzia – concludono - accertarne le responsabilità visto che parliamo di un ponte ultimato e dunque collaudato solo 9 anni fa».