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Un panetto di hashish travestito da “Louis Vuitton”: torna libera la coppia di Crosia Mirto

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CROSIA-MIRTO - Nei giorni scorsi, durante un blitz anti-droga mirato condotto dai carabinieri della Stazione di Mirto-Crosia e della Sezione operativa del Reparto territoriale di Corigliano-Rossano, una coppia di conviventi era stata trovata in possesso di un panetto di hashish marcato sul cellophane “Louis Vuitton” del peso di oltre 100 grammi occultato nella cassetta della posta della sua abitazione di Mirto-Crosia, e nella stessa casa di 4 grammi di cocaina, di un bilancino di precisione e di un quantitativo di creatina che gli investigatori hanno ritenuto essere utilizzata come sostanza da taglio per produrre dosi di sostanze stupefacenti da spacciare, oltre che di vario materiale ritenuto utile per il confezionamento delle stesse droghe in dosi.

Dichiarata in arresto e condotta in caserma, per la coppia - E.D., di 45 anni, lui; D.R., di 54 anni, lei - il magistrato di turno in Procura a Castrovillari ne aveva disposto gli arresti domiciliari in attesa della celebrazione del processo in Tribunale col rito direttissimo. Il giorno dopo i due conviventi, difesi dall’avvocato Aldo Zagarese, sono comparsi nell’aula di giustizia. Dove, al cospetto del giudice monocratico Rosamaria Pugliese, il pubblico ministero Valentina Draetta aveva chiesto la convalida degli arresti, e, per entrambi, la contestuale conferma della misura cautelare degli arresti domiciliari.

Richiesta cui s’era opposto l’avvocato Zagarese, che per entrambi aveva sollecitato al giudice la liberazione. E proprio in tal senso il giudice ha deciso, liberando la coppia di Mirto. Che affronterà il dibattimento processuale nel prossimo mese di dicembre, su richiesta dello stesso avvocato Zagarese che si è riservato di valutare assieme ai propri assistiti circa l’eventualità di richiedere che gli stessi possano essere giudicati avvalendosi di un rito processuale alternativo.

Veronica Gradilone
Autore: Veronica Gradilone

26 anni. Laurea bis in Comunicazione e Tecnologie dell’Informazione. Mi piace raccontare le storie, non mi piace raccontare la mia