Co-Ro, operazione anti-’ndrangheta “Reset”: dissequestrati i beni di Antonio Carmine Policastri
I giudici del Tribunale del Riesame di Catanzaro hanno disposto il totale dissequestro dei beni appartenenti al 25enne coriglianese difeso dall’avvocato Aldo Zagarese
CORIGLIANO-ROSSANO - Nella mattinata odierna, i giudici del Tribunale del Riesame di Catanzaro (Presidente Mario Santoemma) hanno disposto il totale dissequestro dei beni appartenenti al 25enne coriglianese Antonio Carmine Policastri, difeso dall’avvocato Aldo Zagarese.
Il patrimonio di Policastri (alcuni fabbricati ubicati nella frazione marina di Schiavonea, un’autovettura ed alcuni conti correnti bancari) era finito sotto i sigilli giudiziari lo scorso primo settembre, nell’ambito della maxi-operazione “Reset” effettuata dalla Direzione distrettuale Antimafia di Catanzaro contro la ‘ndrangheta operante nell’area urbana di Cosenza-Rende.
Nella maxi-inchiesta giudiziaria, Policastri risulta indagato a piede libero con obbligo di dimora a Corigliano-Rossano, per come disposto dal giudice per le indagini preliminari di Catanzaro che su richiesta della Procura aveva ordinato pure il sequestro dei suoi beni, per il reato di associazione finalizzata alla promozione ed all’agevolazione del gioco illecito.
L’avvocato Zagarese aveva discusso il ricorso nell’interesse di Policastri nella mattinata di ieri dinanzi al collegio giudicante del Tribunale del Riesame catanzarese.
Sulla scorta della perizia di parte effettuata dal consulente all’uopo nominato, il dottor Giacomo Colantonio, il difensore di Policastri è riuscito ad abbattere la contestazione relativa alla sperequazione tra la situazione reddituale e quella patrimoniale dell’indagato.
Da qui il provvedimento odierno di dissequestro.