Violenza sui disabili, confermate le misure cautelari per Fusaro, Antoniotti e Ritacco
I tre finiti erano finiti nella rete degli inquirenti, insieme ad altre due persone indagate a piede libero, con l'accusa di maltrattamenti nei confronti di persone disabili. Collegio difensivo pronto a fare ricorso al Tribunale della libertà
CORIGLIANO-ROSSANO - Restano ai domiciliari i tre operatori del centro diurno Gocce nel Deserto onlus (Grazia Fusaro, Luciana Antoniotti e Francesco Ritacco), finiti agli arresti domiciliari con la pesante accusa di maltrattamenti nei confronti di disabili. Il giudice per le indagini preliminari di Castrovillari, Simone Falerno, ha sciolto le sue riserve dopo la doppia seduta degli interrogatori di garanzia durante le quali ha ascoltato le posizioni di tutti e tre gli indagati e quelle del pubblico ministero, Veronica Rizzato, che sta seguendo il caso.
Le motivazioni esposte dagli imputati non sono bastate al Gip per concedere misure meno afflittive richieste dal collegio difensivo composto dagli avvocati Francesco Calabrò (per Grazia Fusaro), Giovanni Bruno (per Luciana Antoniotti), Roberto Laghi e Giuseppe Vena (per Francesco Ritacco sul quale pesa anche l'accusa di sadismo nei confronti di uno degli ospiti disabili della struttura).
I legali, però, per far valere le ragioni dei loro assistiti, sarebbero pronti a presentare appello al Tribunale della Libertà.