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Sasso sul parabrezza di un funzionario del comune di Longobucco. Intimidazione?

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LONGOBUCCO - Non è stato chiarito, ancora, se si sia trattato di una casualità, di una bravata o, ancor peggio, di un atto mirato all'intimidazione. Sono tutte ipotesi che restano in piedi. Sta di fatto che il conducente della Alfa Stelvio che giovedì scorso transitava lungo la statale 531, all'altezza di Cropalati, si è visto raggiungere da una grossa selce che gli ha infranto il parabrezza. L'uomo alla guida dell'auto era Natalino Chiarello, già amministratore dell'allora comune di Rossano ed oggi consulente tecnico del comune di Longobucco. Che per fortuna dall'accaduto è uscito illeso ma - così come ha riferito - il fatto avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche «se a bordo della vettura ci fosse stato un altro passeggero oppure se non avessi avuto i riflessi pronti ad arrestare l'auto». 

Il fatto, dicevamo, è avvenuto nel tratto della vecchia statale che costeggia l'abitato di Cropalati. Una carreggiata stretta tra un costone roccioso e uno strapiombo poco protetto. Certamente in un posto critico. «Stavo rientrando da Longobucco ed ero diretto verso Rossano - racconta Chiarello - quando ad un tratto mi sono visto arrivare questa grossa pietra sul parabrezza». Il sasso, un "sanpietrino" di cui è composta la pavimentazione delle strade del paesino della Valle del Trionto, ha colpito l'angolo del lato passeggeri che è andato in frantumi in due distinti punti. Con molta probabilità è stato scaraventato sull'auto dal versante alto della strada dove si affaccia una delle strade comunali cropalatesi. Certo, non un bell'avvenimento.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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