È di Civita il centauro morto ieri a Cosenza, comunità sconvolta
Il giovane, Francesco Maria Pantuso, ha perso la vita ieri pomeriggio a seguito di uno scontro con una vettura avvenuto sul ponte del Campagnano, tra Rende e Cosenza
CIVITA - Non è solo il Covid a spezzare famiglie ma anche la strada. Era di Civita Francesco Mattia Pantuso, il trentenne che nel pomeriggio di ieri, intorno alle 13, si è scontrato a bordo della sua moto, nei pressi del ponte di Campagnano tra Rende e Cosenza, con l'auto guidata da una donna che avrebbe riportato qualche contusione.
La dinamica dell'incidente è ancora da chiarire ma sembrerebbe che il ragazzo abbia tamponato, per cause ancora in corso di accertamento, la Fiat 500 della donna. Da subito sono apparse gravi le condizioni del trentenne che sarebbe balzato dalla sua moto di grossa cilindrata per essere trasportato d'urgenza, a bordo dell'ambulanza, in rianimazione all'Annunziata di Cosenza.
Ma per lui, purtroppo, non c'è stato nulla da fare: Francesco Mattia si è spento poco dopo essere giunto in ospedale.
Sulla tragedia indagano gli inquirenti mentre tutta la comunità di Civita si stringe attorno alla famiglia Pantuso-Tudda, che ha vissuto nel piccolo borgo arbereshe fino a pochi anni fa.
«Civita piange un suo giovane figlio. E’ inconcepibile. Non è accettabile che si possa morire a 30 anni, che una giovane vita possa essere stroncata così tragicamente» - ha scritto il sindaco di Civita, Alessandro Tocci, in una nota stampa. «Francesco Mattia era un ragazzo educato, gioviale, amico di tutti. Nonostante fosse andato via con la famiglia alcuni anni fa da Civita, era solito farvi ritorno, in ogni occasione, soprattutto d’estate. Francesco Mattia amava Civita e Civita lo amava. Qui aveva tanti amici con cui era solito trascorrere indimenticabili serate. Era un ragazzo simpatico, cordiale e disponibile, impossibile non volergli bene. Oggi la comunità di Civita ha perso un figlio. Io, l’amministrazione comunale e l’intera comunità - ha concluso il sindaco Tocci – siamo vicini all’immenso e implacabile dolore del papà Tommaso, della mamma Giovanna, del fratello Biagio e della sorella Tiziana».