Devono finire di scontare la loro pena: un arresto a Cassano e uno ad Amendolara
Il 58enne cassanese venne arrestato in flagranza di reato per resistenza a pubblico ufficiale. Il Tribunale ha emesso un cumulo pena per pregressi reati di resistenza, lesioni personali e porto di oggetti atti ad offendere per il 61enne di Amendolara
CASSANO JONIO - Si comunica, nel rispetto dei diritti degli indagati (da ritenersi presunti non colpevoli in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito, che i Carabinieri di Cassano all’Ionio hanno arrestato I.B., cinquantottenne del luogo, e A.G., sessantunenne di Amendolara.
Per entrambi l’Autorità giudiziaria ha emanato provvedimenti che hanno disposto la sottoposizione alla misura della detenzione domiciliare.
In particolare, il cinquantottenne cassanese- fratello di I.G., ucciso nel gennaio 2014 nel triplice omicidio ove perse la vita anche il piccolo Cocò - nel maggio del 2012 venne arrestato in flagranza di reato per resistenza a pubblico ufficiale, allorquando, durante un controllo della circolazione stradale, spintonò un giovane carabiniere che gli aveva chiesto i documenti personali e quelli relativi all’autovettura sulla quale si trovava.
Dovrà ora scontare una pena residua di un anno e cinque mesi di reclusione in regime di detenzione domiciliare.
Per il sessantunenne A.G., invece, il Tribunale di Sorveglianza di Catanzaro ha emesso un cumulo pena per pregressi reati di resistenza, lesioni personali e porto di oggetti atti ad offendere, commessi tra il 2014 e il 2016. Nella prima circostanza, aveva importunato i dipendenti di una tabaccheria di Amendolara, opponendo successivamente resistenza ad una pattuglia della polizia municipale intervenuta per sedare gli animi.
Nella seconda circostanza tentò di farsi consegnare dei pacchetti di sigarette dal titolare della medesima tabaccheria e, a seguito del rifiuto di quest’ultimo, lo aveva raggiunto nel retrobottega tentando di aggredirlo con un coltellino.
Anche lui dovrà ora scontare poco più di un anno di reclusione, in regime di detenzione domiciliare.