Perseguitava l'ex compagna, arrestato un agente della Polizia municipale di Corigliano-Rossano
L’uomo, incapace di accettare la fine di una relazione sentimentale durata circa dieci anni, avrebbe attuato una serie di condotte moleste nei confronti della donna. Le misure sono state attuate dalla Polizia di Stato su disposizione della Procura
CORIGLIANO-ROSSANO - Nel pomeriggio di ieri (giovedì 25 novembre) gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Corigliano-Rossano, diretto dal vicequestore Cataldo Pignataro, all’esito di una serrata, quanto delicata, attività di indagine, hanno dato esecuzione all’ordine di applicazione di misura cautelare consistente nel divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa emessa in pari data dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Castrovillari Biagio Politano su richiesta del Sostituto procuratore della Repubblica di Castrovillari, Veronica Rizzaro, nei confronti di P.V di anni 58 residente in Corigliano-Rossano ex area urbana di Corigliano.
L’attività di indagine è scaturita celermente grazie soprattutto al perfetto binomio investigativo della Polizia di Stato e della Procura della Repubblica di Castrovillari che ha visto in poco tempo l’emissione della predetta misura volta a tutelare l’incolumità psichica e fisica della vittima.
In particolare, le indagini iniziavano nei primi giorni del mese di novembre quando la vittima presentava presso gli Uffici del Commissariato di Corigliano-Rossano una denuncia querela nei confronti della sua ex compagna per atti persecutori.
In base alle indagini l’uomo, incapace di accettare la fine di una relazione sentimentale durata circa dieci anni, poneva in essere reiterate condotte moleste ai danni della ex compagna volte ad impedirle di intrattenere serenamente le relazioni sociali, denigrandola con chiunque e soprattutto con i soggetti con cui reputava che la donna avesse intrapreso un rapporto sentimentale.
L’attività di stalker continuava con pedinamenti appostandosi altresì nei pressi dell’abitazione e nei luoghi frequentati dalla donna, anche durante i turni di servizio, tempestandola di chiamate e messaggi telefonici dal carattere offensivo, minacciandola di diffamarla a persone a lei conosciute, provocandole gravi stati di ansia e di paura tale da ingenerare un fondato timore per la sua incolumità e da costringerla a cambiare le sue abitudini di vita.
La delicata attività di P.G. che ha consentito all’emissione del decreto da parte del Tribunale di Castrovillari, è stata possibile grazie alla capacità di ascolto degli investigatori nonché alla professionalità che ha consentito in modo celere ad effettuare l’analisi dei corposi tabulati telefonici e delle centinaia di screenshot di messaggi assillanti e costanti, dimostrando ancora una volta, di concerto con gli Uffici della Procura della Repubblica di Castrovillari sotto le direttive del Procuratore Capo Alessandro D'Alessio, un’attenzione particolare ai reati di violenza di genere in un periodo in cui si registrano tantissimi episodi che purtroppo, spesso, sfociano in tragedie.