Detenuto tenta di strangolare un agente della penitenziaria con il filo del telefono
È accaduto stamani nel carcere di Castrovillari. Si tratta di un carcerato italiano che attende di essere internato in una struttura specializzata dal dicembre 2020. Il Sappe: «Situazioni paradossali e inspiegabili»
CASTROVILLARI - Questa mattina, nel carcere di Castrovillari, un detenuto italiano che dal dicembre 2020 ha finito di scontare la pena e dovrebbe essere internato in altra struttura, probabilmente una Residenza per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza, per scontare la misura di sicurezza prevista, ha aggredito un sovrintendente della polizia penitenziaria ed ha tentato di strangolarlo con il filo del telefono. Si tratta di un detenuto già sottoposto a Trattamento sanitario obbligatorio, con un curriculum di aggressioni al personale molto elevato.
«Ci chiediamo come sia possibile che questa persona continui a rimanere in una struttura detentiva - affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Damiano Bellucci, segretario nazionale - considerato che ha finito di scontare la pena e dovrebbe restare in una struttura diversa, come la REMS. Questi sono i disastri causati dalle scelte politiche degli ultimi anni, come quella di chiudere gli OPG, ospedali psichiatrici giudiziari. Ci riferiscono, tra l'altro, che in Calabria ci sarebbero alcune persone prosciolte per infermità di mente che non trovano posto nelle Rems. Chiediamo che vengano assunte urgenti iniziative per affrontare la problematica della presenza negli istituti di pena di persone con problematiche psichiatriche».