Sequestro terreni nel Colognati: per i giudici non sussiste il reato di occupazione abusiva
Il tribunale del riesame di Cosenza ha accolto l’istanza dell’avvocato Scorza: titolarità acquisita con concessione demaniale già nel 1986
CORIGLIANO-ROSSANO – A seguito delle attività di indagine contro i reati ambientali, i carabinieri del nucleo forestale di Corigliano-Rossano nelle settimane scorse, su disposizione del Gip di Castrovillari, avevano eseguito un’ordinanza di sequestro di un terreno di 8mila metri quadrati con annesse costruzioni per occupazione abusiva del demanio fluviale nel torrente Colognati, di proprietà di Luigi Civale. Nei giorni scorsi, però, il Tribunale del riesame – sezione penale di Cosenza, valutando la documentazione presentata dal legale difensore, avvocato Gennaro Scorza del foro di Castrovillari, ha disposto il dissequestro dell’area.
Dal dispositivo giudiziario, infatti, emerge come Civale – che nella circostanza era stato denunciato per occupazione di demanio fluviale - già dal 1986 fosse munito del titolo concessorio assentito dall’ufficio del Demanio per utilizzare quei luoghi, posti sotto sequestro, al fine di essere adibiti a terreni di coltivazione di piante e alberi da frutto.
Tale titolo – così come evidenziato dal collegio difensivo – viene a far decadere di fatto ogni accusa e ad escludere il fumus del reato di occupazione abusiva dei luoghi.