Strage del Raganello: arrivano i rinvii a giudizio del Gup Politano
Fissato il processo per il 15 giugno prossimo, per cercare di far luce sulla morte di 9 escursionisti e una guida nelle gole del Raganello
CASTROVILLARI - Nuova udienza per la tragedia del Raganello, nel corso della quale il Gup di Castrovillari, Biagio Politano, ha disposto sei rinvii a giudizio, tre assoluzioni e cinque non luoghi a procedere ed ha dichiarato di voler svolgere nuove e più precise indagini su quanto non era stato accuratamente valutato nelle precedenti fasi. Ad essere assolti perché il fatto non sussiste, AntonLuca De Salvo, Luca D'Alba e Roberto De Marco, che avevano optato per il rito abbreviato ma per i quali, il pm Giovanni Tedeschi aveva chiesto 1 anno di detenzione e una multa di 10mila euro. Rinviati a giudizio, invece, il sindaco di Civita, Alessandro Tocci, Marco Massaro e Giovanni Vancieri, amministratori unici di due agenzie turistiche.
La vicenda, una delle più tristi degli ultimi anni, riguarda la morte di 10 persone che, a causa di un violento ingrossamento del torrente, rimasero uccise all’interno delle gole del Raganello da un'ondata devastante. Era il 20 agosto 2018, in quei giorni Civita era in prima pagina su tutti i giornali, insieme al crollo del ponte Morandi di Genova: due luoghi iconici accomunati da un'unica grande ferita.
Le accuse dei 14 indagati sono, a vario titolo, omicidio colposo, inondazione, lesioni colpose, omissione in atti d'ufficio ed esercizio abusivo della professione.
Per quanto riguarda la posizione dei sindaci di Cerchiara di Calabria, Francavilla Marittima e San Lorenzo Bellizzi, rispettivamente Antonio Carlomagno, Franco Bettarini e Franco Cersosimo, i tre dovranno chiarire "perché in qualità di sindaci e dunque di pubblici ufficiali indebitamente rifiutavano un atto del loro ufficio che, per ragioni di sicurezza e ordine pubblico, doveva essere adempiuto senza ritardo".
L'avvocato del sindaco Carlomagno, Domenico Monci, a conclusione dell’udienza preliminare, ha espresso "soddisfazione per l’accoglimento della sua tesi difensiva secondo la quale, anche qualora il sindaco di Cerchiara avesse attuato le misure di protezione civile per la fase di «Attenzione» prevista dalle norme di protezione civile in caso di allerta meteo gialla, non avrebbe potuto incidere sul decorso degli eventi di quel giorno e dunque impedire la tragedia".
Per Francesco Nicoletti, Vincenza Cerchiara, Giuseppe Cesarini, Luigi Sauve e Paolo Damiano Franzese, è stato dichiarato, invece, il non luogo a procedere.
L'inizio del processo è fissato per il prossimo 15 giugno, per cercare di far luce su una delle pagine più drammatiche degli ultimi anni.