Strage del Raganello. I legali di Civita: «Eccezionalità del fenomeno»
La difesa del Comune di Civita parla di un fenomeno imprevedibile, facendo riferimento ad un fatto analogo accaduto nel vibonese
CASTROVILLARI - Nuova udienza al tribunale di Castrovillari del processo scaturito dalla tragedia del Raganello, il 20 agosto 2018, durante la quale persero la vita dieci persone.
Per la penultima udienza preliminare, a presentarsi in aula sono stati i difensori dei comuni di Civita e San Lorenzo Bellizzi ed il legale del sindaco di Francavilla.
Un'udienza nella quale la difesa del comune di Civita, rappresentata dall’avvocato David Zanforlini, in sostituzione di Berardino Curri, ha portato in aula un riferimento ad un analogo fatto accaduto il 3 luglio 2006 nel vibonese, quando un’esondazione travolse chi percorreva la strada che da Vibo conduce alla costa. Su questa storia la sentenza, giunta dopo 14 anni proprio lo scorso dicembre, ha parlato dell’eccezionalità del fatto, non attribuendo a nessuno se non alla natura la causa di una vera tragedia. A dimostrarlo sono stati dei dati in grado di calcolare il tempo di ritorno, ovvero dopo quanti anni si possa verificare nuovamente un simile evento meteorico: gli esperti parlano di un tempo dai mille ai 4mila anni mentre 202 sarebbero stati i millimetri di pioggia abbattutisi in quella terribile circostanza.
Per quanto riguarda il Raganello, i tecnici Giuseppe Campanella e Pasquale Saladino hanno analizzato l’evento calcolando quel tempo di ritorno dai 400 ai mille anni e stabilendo che in 3 ore sarebbero caduti 124 mm di acqua. La difesa ha quindi proposto di considerare questa eccezionalità del fenomeno anche per Civita, dichiarando estraneo ai fatti il Comune. Fra i Comuni coinvolti, quello di Cerchiara di Calabria ha deciso di non costituirsi.
Davanti al pubblico ministero Giovanni Tedeschi ed al GUP Sergio Politano, si ritornerà venerdì 19 marzo per l’ultima udienza preliminare, nella quale prenderanno parte i legali dei sindaci coinvolti.