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Bancarotta fraudolenta, assolto un noto imprenditore operante a livello internazionale

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CORIGLIANO-ROSSANO - I giudici del Tribunale di Castrovillari in composizione collegiale, in totale accoglimento delle richieste avanzate dal penalista Avv. Francesco Nicoletti, hanno assolto un noto e importante imprenditore operante a livello internazionale dal gravissimo reato di bancarotta fraudolenta. 

Le indagini prendevano le mosse da una complessa ed articolata indagine condotta dagli uomini della Guardia di Finanza i quali avevano modo di trasmettere alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari una analitica Comunicazione di notizia di reato a seguito di un esposto di un Commissario liquidatore dal quale sarebbero emersi gravi inadempimenti da parte del legale rappresentante della società comportanti violazione penali. Dagli accertamenti effettuati dalle Fiamme Gialle, difatti, non solo non risultavano depositate le scritture contabili ma addirittura emergeva che anche all’Anagrafe Tributaria, per l’anno d’imposta in contestazione, la società e, dunque, il legale rappresentante, non aveva presentato la prescritta dichiarazione ai fini delle imposte e per gli anni successivi oltre ai dati dichiarati dal liquidatore. 

In sintesi gli Ufficiali di P.G. comunicavano alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari che l’imputato non aveva depositato le scritture contabili al solo fine di evitare un controllo approfondito sulle attività di gestione della società. L’intera informativa veniva redatta sulla scorta di quanto dichiarato dal Commissario liquidatore e dallo stesso riportato nell’esposto depositato presso i locali della Procura della Repubblica con il quale evidenziava di aver formulato espressa richiesta della documentazione contabile e di bilancio alla data del decreto di messa in liquidazione. Il Commissario riferiva, inoltre, di essersi personalmente recato presso lo studio dell’imputato ove risultavano depositate le scritture contabili ma che nell’occasione non gli venivano consegnati i libri contabili e sociali. Dall’accertamento emergeva un passivo dello stato patrimoniale della società di gran lunga superiore ad un milione di euro, con una differenza tra costi e ricavi per uno solo degli anni di riferimento pari a centinaia e centinaia di migliaia di euro. Da qui la contestazione nei confronti dell’imprenditore, legale rappresentante della società, di aver violato l’art. 216 della Legge Fallimentare per omesso deposito delle scritture contabili.         
Al termine del procedimento penale che ne è scaturito, i giudici del Tribunale di Castrovillari all’esito della camera di consiglio, in totale accoglimento delle richieste avanzata dal penalista Avv. Francesco Nicoletti, hanno emesso sentenza di assoluzione nei confronti dell’imprenditore.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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