DI SERAFINO CARUSO
La legge regionale che lo scorso 2 febbraio ha sancito ufficialmente la nascita della nuova città Corigliano Rossano si pone, sostanzialmente, un obiettivo molto chiaro: ridare una nuova e vera dignità ad un territorio che l'ha persa ormai da un pezzo. Da oggi nasce ufficialmente la grande città dello Jonio. Magari tra non molto tempo, con l'aggregazione di Cassano All'Jonio, potremo chiamarla la grande Sibari. Per il momento, però, concentriamoci sul presente, quindi su questa nuova entità. Che sia subito chiaro: il percorso per arrivare ad essere sostanzialmente una grande città non sarà né semplice né immediato. Ce ne siamo accorti in questi ultimi due mesi. Incertezza, paura dell'avvenire, timore di non essere sufficientemente preparati ad un passaggio istituzionale così impegnativo: sono fattori che aleggiano un po' troppo pericolosamente nell'aria. Non si deve fare l'errore di pensare che le cose possano non andare bene. Ormai il futuro è segnato, la strada da seguire tracciata. C'è solo da lavorare, concretamente, ognuno per il proprio ruolo e con le proprie responsabilità, affinché si gettino basi e fondamenta solide.
IL RUOLO DEL COMMISSARIO PREFETTIZIO
Il compito di traghettare la nuova città Corigliano Rossano verso le future prime elezioni che probabilmente si terranno nella primavera del 2019, è stato affidato al Dott. Domenico Bagnato, Prefetto in quiescenza e dirigente delle Istituzioni di comprovata e valida esperienza. Non è da escludere la nomina prefettizia di due sub-commissari e, comunque, a dare una mano concreta al Commissario prefettizio Bagnato ci saranno i due Sindaci uscenti di Corigliano e Rossano, Giuseppe Geraci e Stefano Mascaro. Le due macchine amministrative comunali stanno lavorando da almeno un mese in maniera armonica e integrata. Certo, mettere insieme le due strutture burocratiche non sarà semplice, in quanto si tratta di una città di oltre 77mila abitanti. Il Commissario Bagnato ha già fatto conoscenza delle due realtà e da martedì prossimo sarà operativo per pianificare nel miglior modo possibile il lavoro da fare con l'ausilio di dirigenti, funzionari e tutto il personale dei due Comuni.
CAMPAGNA ELETTORALE GIA' INIZIATA? C'E' BISOGNO DI FRESCHEZZA E DI COMPETENZA
Amministrare un Comune come quello di Corigliano Rossano non sarà cosa scontata e ovvia. Se, almeno da un punto di vista anagrafico, sulla carta siamo la terza città più grande della Calabria, non sarà automatico esserlo anche nei fatti, concretamente. Per far sì che questa nuova grande entità calabrese si possa presentare bene all'appuntamento con la storia, bisogna iniziare a preparare una nuova classe politica dirigente. Il che, attenzione, non significa per forza di cose dare spazio al nuovo che avanza. Le elezioni politiche sono una cosa, quelle amministrative sono ben altro. Certo, adesso ci sarà più spazio per il voto cosiddetto di "opinione". Puoi raccattare i soliti voti di scambio nel tuo orticello, ma questa volta bisognerà confrontarsi anche con un'altra faccia della medaglia. Questo è un discorso che vale tanto per i politici coriglianesi quanto per quelli rossanesi. Ecco, quindi, che non basterà più la promessa del favore, non basterà nemmeno l'essere "nuovo", "immacolato": servirà avere dalla propria parte una proposta politica convincente e realistica sotto ogni punto di vista. Servirà tanta, tantissima competenza. Questo territorio ha molte sfide dinanzi a sé. Saperle affrontare e vincere sta tutto a noi: a noi cittadini, classe politica e non.
CORIGLIANO ROSSANO: DI COSA ABBIAMO BISOGNO ADESSO?
Quindi, va bene essere diventati, ripeto sulla carta, la terza città della Calabria, ma occorre diventarlo soprattutto nei fatti. Servono in primis infrastrutture nuove. Serve una vera e propria autostrada almeno da Sibari a Crotone. Serve un aeroporto. Serve un tribunale. Serve una rete ospedaliera soddisfacente per i cittadini, che possa fungere (perché no?) da polo immigratorio sanitario e non viceversa. Serve un reale investimento sul fattore cultura come motore di benessere e valore aggiunto per la nostra economia. Serve investire sul Codex Purpureus in maniera strategica, pianificata, capillare, per favorire un turismo da 365 giorni all'anno. Serve migliorare i servizi per i cittadini. Serve una Università di Corigliano Rossano. Serve parlare seriamente con Enel e pretendere, una volta per tutte, di sapere che cosa vuole fare di quel mostro di metallo ormai dismesso sulla nostra costa. Per fare tutto questo, serve essenzialmente, però, il capitale umano. Ce l'abbiamo? Staremo a vedere.