Non poteva nascere in modo migliore il progetto del futuro comune unico Corigliano-Rossano: quattro saranno, infatti, i parlamentari delle due città che siederanno in Parlamento. Tre deputati e una senatrice: alla Camera i coriglianesi Francesco Sapia, eletto all'uninominale, e Francesco Forciniti, oltre alla rossanese Elisa Scutellà; al Senato, invece, la coriglianese Rosa Silvana Abate. Un risultato storico, senza alcun tipo di precedente. In passato questo territorio è stato rappresentato sempre con il "contagocce". Ricordiamo, tra gli esponenti delle due città, il senatore Giuseppe Mascaro, Ignazio Pisani, Vincenzo Tieri, Stefano Milei, Francesco Smurra, Francesco Pistoia, per arrivare poi ai più recenti Francesco Fino, Giuseppe Geraci e Giovanni Dima, questi ultimi tutti e tre coriglianesi. Ma quattro parlamentari di Corigliano e Rossano nella stessa legislatura è un evento che non si era mai verificato. Certo, tutto sta a come si evolverà il futuro della XVIII legislatura.
QUATTRO GRILLINI LOCALI IN PARLAMENTO: SAPIA, FORCINITI, SCUTELLA' E ABATE
Immaginare un governo a guida 5 Stelle è alquanto improbabile, a meno che non si creino dei rapporti che ad oggi non si possono neppure immaginare. Un governo a guida centrodestra con la stampella di parte del centrosinistra è più probabile, dato che finora è stato il contrario per tre anni e comunque la coalizione di centrodestra ha più seggi del M5S. Comunque il dato è rilevante e avrà il suo valore specifico. Anche nei "rapporti di forza" tra il capoluogo Cosenza e la nuova grande realtà, che sarà la terza città della Calabria per numero di abitanti. Un capoluogo con meno abitanti di una città di Provincia è un'anomalia che avrà le sue naturali conseguenze. Il "peso" della rappresentanza parlamentare coriglianese e rossanese potrà spostare alcuni equilibri. Sempre se qualcuno non si metta di traverso. In questo sarà determinante il ruolo giocato da Sapia, Forciniti, Scutellà e Abate. Si tratta di persone perbene, capaci e con tanta voglia di fare qualcosa di buono per questa nostra terra troppo spesso dimenticata dai governi nazionali. Adesso hanno una grande carta da giocare, soprattutto se, per improbabili giochi politici, Di Maio dovesse andare alla guida dell'esecutivo. Cosenza (quindi l'asse Morra-Ferrara) dirà la sua. Ma tutto dipende anche dalla geografia politica: Cosenza, Rende e Castrolibero avranno il coraggio di diventare unica realtà?
NEL 2019 LA PARTITA DELLE REGIONALI, LE MOSSE DI MORRA E DELLA FERRARA
Il Movimento 5 Stelle ha stravinto nel Centro-Sud per vari motivi. Voto di protesta, voto consapevole, voto di opinione: chi dice una cosa chi un'altra. In ogni caso, il partito di Grillo ha superato l'esame a pieni voti. Basti pensare che in Calabria su trenta parlamentari ben diciassette sono del Movimento 5 Stelle, ovvero più della metà della rappresentanza calabrese è grillina. In questo scenario si colloca anche la partita per le regionali del prossimo anno. Se il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto ha già anticipato di volersi candidare, senza un partito tradizionale alle spalle, è anche vero che Mario Oliverio ha tutte le carte in regola per volersi riproporre nell'ambito del centrosinistra. E i Cinquestelle? Si inizia a fare il nome della parlamentare europea Laura Ferrara, ottima coordinatrice regionale di questa campagna elettorale appena conclusasi. Ma la partita delle regionali con ogni probabilità sarà cosa diversa delle politiche. Elezioni di domenica nel Lazio docet: un conto è il voto a livello nazionale, ben altra cosa, con ogni probabilità, a livello regionale e comunale. Ma staremo a vedere, nel massimo rispetto di ciò che dice l'articolo 1 della Costituzione: la sovranità appartiene al popolo.