Di SERAFINO CARUSO Lo scorso 12 aprile, la giunta municipale del
Comune di Corigliano ha approvato la delibera con cui si rende nota l’intenzione di
ricorrere presso il Tribunale Regionale Amministrativo della Calabria avverso il
piano di riorganizzazione sanitaria della Calabria approvato dal commissario
Massimo Scura poco più di un mese fa. Un piano che, in sostanza, prevede il rischio concreto che gli
ospedali di Corigliano e Rossano, attualmente
spoke, perdano questa caratterizzazione.
L’Eco dello Jonio lo ha denunciato non appena è stato approvato il
Decreto Scura. Cosa si intende per ospedale spoke? Si tratta di quei centri ospedalieri “a media intensità di intervento”, che gravitano intorno ai grandi “scali” specialistici (cosiddetti “Hub”), seguendo il paziente, gestendone le condizioni cliniche e tentando di stabilizzarle. Il “Compagna” di Corigliano e il “Giannettasio” di Rossano sono uno spoke. Ebbene, il Piano di Scura ha previsto lo spostamento del bacino d’utenza di
Trebisacce e di tutto l’
alto Jonio dallo
spoke Corigliano-Rossano verso l’ospedale di
Castrovillari. Facendo rientrare quello di
Acri nel Corigliano-Rossano. In concreto, una perdita considerevole in termini di bacino d’utenza. Studiata a tavolino. Per far perdere lo spoke a Corigliano-Rossano. Facendo seguito a quanto dichiarato in una pubblica riunione, convocata proprio dal Comune di Corigliano, a cui hanno partecipato diversi sindaci dell’area e candidati a sindaco di Rossano, il sindaco di Corigliano,
Giuseppe Geraci, ha deciso di avviare la procedura per presentare
ricorso al TAR avverso il decreto di depauperamento della sanità sibarita. «Adesso ci aspettiamo – ha detto Geraci – che tutti gli
altri Comuni del bacino di utenza dello spoke dell’Area Urbana,
Rossano in primis, con propria delibera di giunta, aderiscano al ricorso principale del Comune di Corigliano. Perché – afferma – è una battaglia comune e perché non può essere neppure soltanto immaginata una riorganizzazione sulla carta che smantelli, di fatto, l’offerta sanitaria esistente. Ciò a cui stiamo assistendo, da mesi, è – aggiunge – un aggravamento progressivo del quadro già insostenibile di disagi sulla pelle delle nostre popolazioni, private insieme al
diritto alla salute di
altri diritti fondamentali come quello alla
mobilità e alla
giustizia. In attesa e nel quadro coerente del potenziamento dell’offerta sanitaria regionale attraverso il progetto di realizzazione del nuovo Ospedale della Sibaritide nella nostra Area Urbana, rispetto al quale rinnoviamo la richiesta di impegno e di risposte certe al Governatore Oliverio,
non dovremo lesinare sforzi nel ribadire insieme,
in tutte le sedi e con ogni iniziativa, fino a quelle
estreme di mobilitazione popolare, che l’ospedale
spoke Corigliano-Rossano non soltanto non dovrà essere depotenziato ma che esso dovrà essere sensibilmente potenziato, per rispondere adeguatamente, decorosamente e nella massima sicurezza alla enorme domanda sanitaria esistente». Belle parole, da parte di Geraci. Encomiabile, senz’altro. Soprattutto quando chiama al dovere gli altri Comuni dell’area. Rossano in primis. Il Commissario Aldo Lombardo, ne siamo certi, non si tirerà indietro. Peccato, però, che proprio Geraci, in qualità di massimo rappresentante istituzionale del secondo Comune della Provincia di Cosenza,
non abbia manifestato altrettanta solerzia nei confronti dell’iniziativa del “Gruppo d’Azione per la Verità” circa
l’ex Tribunale di Rossano. Che ha visto partecipare in una importante manifestazione a Roma, dinanzi a Montecitorio e al Csm, anche qualche sindaco della giurisdizione dell’ex Presidio di giustizia. Il Comune di
Corigliano ha prima partecipato ad una sola riunione, poi si è
dileguato nel nulla. Forse la questione sanità è più importante della questione giustizia? O forse nella sanità ci sono
più interessi da tutelare?
Geraci, adesso, chiama a
raccolta tutti i Comuni dell’area a non lesinare sforzi, in qualsiasi sede, per la causa della sanità. Perfetto.
Ci trova non d’accordo. D’accordissimo. E speriamo che davvero tutti i Comuni aderiscano al ricorso promosso dal Comune di Corigliano contro il Decreto Scura. Peccato, però, che così tanta intraprendenza non vi sia stata – almeno quanto alla
“mobilitazione popolare” di cui parla lo stesso Sindaco di Corigliano a proposito delle forme di tutela verso la sanità nostrana – per la vicenda “Tribunale di Rossano”. Non vorremmo certamente pensare che la questione sia meno importante per il nostro Geraci. Non possiamo pensarlo. O sì? Ce lo dica lo stesso Geraci.