di MARTINA FORCINITI Quanto sborsano i comuni jonici per il proprio personale? Una fotografia, quella della spesa per abitante, che in primo piano immortala i piccoli centri.
Basta confrontare i costi fissi e obbligatori sostenuti nel 2014 per ogni dipendente con il numero di cittadini per calcolare quanto il personale pesi sui bilanci. Ci ha aiutato il governo, con il sito
soldipubblici.gov.it che riporta le spese dei vari Comuni in tempo quasi reale. E se è vero che i più spenderecci non arrivano a diecimila abitanti, è altrettanto vero che per decifrare meglio questo dato, un’attenta lettura del ruolo storico di ammortizzatore sociale svolto dagli enti pubblici è di grande ausilio. Lì dove, in effetti, il lavoro in Comune è sempre stato per molti l’unica fonte di reddito (nei centri urbani più grandi c’erano il terziario e i servizi), gli strascichi del passato ce li si porta ancora dietro.
Ecco allora che i costi della democrazia locale più alti alloggiano nei piccoli municipi di Alessandria del Carretto, Campana, Bocchigliero, Roseto Capo Spulico e Scala Coeli. È questa la top five dei comuni dello Jonio che sostengono le spese più consistenti fra competenze fisse per il personale a tempo indeterminato, contributi obbligatori, competenze e indennità, ritenute e spese accessorie.
Quattrocentocinquantanove euro per cittadino, questa la somma scucita dal comune capofila Alessandria, è il nostro climax (apice) calcolato in base al rapporto fra un esborso di 234.773 euro e 511 abitanti. Seguono a ruota Campana con 445 euro per cittadino, Bocchigliero con 412 euro e, sotto di qualche spanna, Roseto con 362 euro per abitante e Scala Coeli con 349 euro pro capite. E i più grandi? Manco a dirlo, sono i più parsimoniosi! Volendo, infatti, stilare una classifica all’inverso, che renda conto delle spese per personale più contenute, il comune di Corigliano con 40mila abitanti conquista la seconda posizione, condivisa con il comune di Francavilla Marittima, con 154 euro pro capite.
Rossano non entra di diritto nella top five dei “virtuosi”, ma i suoi 186 euro per abitante non sono poi tanti di più di quei 170 che fanno di Cariati il quinto della nostra lista di risparmiatori. In cima c’è Cassano, con una spesa di 133 euro pro capite. È evidente che lungo lo Jonio i gap esistono e non solo in termini di altitudini e temperature climatiche. Se poi facessimo i conti con le piante organiche dei comuni o con il numero degli abitanti effettivi dei nostri centri, sarebbe tutta un’altra storia. Che presto vi racconteremo.