Il segretario dell’Area Jonio-Sila della Cisl Michele Sapia, in riferimento al dibattito che vede al centro dell’attenzione il progetto di fusione tra i Comuni limitrofi di Rossano e Corigliano, sente l’esigenza di intervenire e ribadire il proprio consenso. Per Sapia un concreto sviluppo per questo territorio non può prescindere da un disegno strategicamente più ampio, che non si limiti ai confini cittadini. A seguito dell’incontro tenutosi al Castello di Corigliano Calabro, il 9 febbraio 2014, organizzato dal Comitato Provvisorio di Servizio, abbiamo inteso partecipare, cercando, sin da subito, di contribuire fattivamente sul tema della fusione dei comuni di Corigliano Calabro e di Rossano. Un progetto che secondo la Cisl Zonale è di strategica importanza per tutto il territorio intercomunale. Vogliamo difatti, dare un contributo concreto rispetto ad un eccezionale progetto, condivisibile e di potenziale successo, che deve essere momento di discussione e ulteriore approfondimento. E’ necessario, dunque, compiere concretamente le azioni che portino ad una svolta: la ripresa di quest’area, partendo dalle infrastrutture esistenti per avviare progetti intercomunali finalizzati a valorizzare i prodotti, le eccellenze e i comparti produttivi dell’Area Urbana, come l’agroalimentare e la pesca. La fusione fra comuni è un tema di grande rilievo che deve coinvolgere le popolazioni interessate e in particolare coloro che intendono rafforzare le strutture delle amministrazioni comunali, intese come bene pubblico, attraverso un percorso di totale integrazione per ottenere vantaggi per le comunità locali coinvolte. La Cisl Zonale - afferma il segretario dell’Area Jonio-Sila, in collaborazione con l’Associazione “Giovani Cisl” dell’Area Urbana Rossano-Corigliano Calabro - ha intrapreso un percorso di sensibilizzazione e approfondimento sul tema della fusione, partendo dalle scuole dei due comuni limitrofi, rimarcando ai ragazzi come il cambiamento culturale, al di fuori di ciascuna ottica di municipalismo sia la strada, se pur in salita, che apra prospettive per un futuro migliore. Siamo fortemente convinti di questo, difatti il forte entusiasmo dimostrato da parte dei ragazzi e dai tanti iscritti alla Cisl, ci convince ulteriormente e ci stimola a continuare su questo nuovo percorso. La forza di un territorio risiede nella sua capacità di essere da attrattore di fattori di sviluppo che consentano la maggiore competitività del sistema territoriale, in termini di risorse naturali e umane, progetti e capitali. Un nuovo assetto di governo territoriale, dunque, è una importante occasione che ci permette di concretizzare una seria spending review locale e migliorare l’offerta dei servizi, ottenendo contributi regionali e statali più consistenti rispetto ad altre forme di unione. Si al dialogo, alla concertazione ma da troppo tempo, sul tema, non si ha un reale avanzamento, ovvero la concretizzazione di azioni concrete o che mirino ad una formale unificazione. Tema cruciale, in un’ottica di rete, è rappresentato dalla viabilità, in termini di ammodernamento della ss 106 e adeguamento della rete ferroviaria, pensando alla realizzazione di una metropolitana leggera per facilitare il collegamento fra i due centri. Ciò consentirebbe una migliore mobilità e un più semplice accesso alle strutture presenti e future. Un’area così grande fungerebbe da riferimento per tutti i comuni limitrofi, permettendo di intensificare rapporti commerciali e la rete dei servizi collegata. L’Area Urbana di Rossano-Corigliano assume nella programmazione infrastrutturale e strategica della Provincia di Cosenza un ruolo primario. Numerose sono le azioni congiunte in grado di avviare un processo che dia valore al territorio, in un quadro socio-economico ed occupazionale dominato da forte criticità. Progetti come il PSA in itinere (Piano Strutturale Associato) che coinvolge altri comuni limitrofi e le grandi opportunità legate alle agevolazioni della Zona Franca Urbana che interessa sia Rossano che Corigliano. In questo processo di fusione, riteniamo prioritario avviare, in breve tempo, la ristrutturazione della struttura sita in contrada Insiti che da anni versa nel più totale abbandono. Il recupero del Centro Polivalente, in virtu’ della sua posizione strategica, aggiungerebbe valore all’intero territorio intercomunale, in termini di servizi, di indotto e di lavoro. Gli utilizzi che di questa ultima si possono fare sono davvero i più disparati. Ad esempio, in vista della realizzazione del nuovo Ospedale, pensiamo agli anziani e ai disabili, che potrebbero utilizzare l’impianto natatorio per terapie riabilitative, o alle gestanti, per le quali, sono ormai certi gli effetti benefici che l’acqua possiede, sia sulle mamme stesse, che sui neonati e futuri bambini. Inoltre, siamo convinti, che un valido e autorevole apporto possa arrivare dal CONI, per realizzare, all’interno della struttura una Scuola dello Sport e Scienza dello attività fisica. Coinvolgere la FISDIR “Federazione Sportiva Paralimpica” che promuove l’attività sportiva rivolta alle persone con disabilità intellettiva e relazionale per organizzare attività e momenti di formazione-informazione per i tanti disabili che nel nostro territorio non hanno la possibilità di usufruire di idonei servizi. Inoltre, è necessario un “Piano Intercomunale Straordinario” di manutenzione del territorio, partendo da quei settori e da quelle specificità che accomunano i perimetri dei due comuni: agroalimentare, pesca, turismo, bosco-montagna, definendo attraverso la Concertazione contenuti, azioni e orientamenti finalizzati all’impiego efficace delle opportunità economiche disponibili e alla piena valorizzazione delle professionalità. Ovviamente il rilancio dei settori di cui sopra necessitano di efficienti infrastrutture, di una responsabile valorizzazione delle strutture esistenti come il porto di Corigliano, di una migliore viabilità ottenibile tramite progettazioni e di azioni politiche più incisive e di ampia prospettiva. Il perimetro territoriale dei comuni è rappresentato da vaste zone pianeggianti e montane. Questo è il segno naturale e tangibile di un territorio molto vasto che può partire dalla pianura e dalla montagna, per puntare alla realizzazione di un importante mercato ortofrutticolo, utile a limare le tante criticità del mercato, tra cui la commercializzazione e valorizzazione dei prodotti agricoli e delle produzioni locali e tramite l’utilizzo delle tecniche di ingegneria naturalistica creare economia e occupazione nelle zone rurali e montane. È necessario, pertanto, ridare slancio alla filiera foresta-legno che rappresenta una opportunità da cogliere nel settore della bio-architettura e delle costruzioni prefabbricate in legno che trovano in Italia punti di riferimento di eccellenza. Pensiamo ad un utilizzo più accurato dei sottoprodotti derivanti dagli scarti della manutenzione forestale, utile anche a prevenire eventuali incendi dolosi nel periodo estivo. Avviare partnership per sviluppare filiere delle produzioni territoriali agricole, della selvicoltura, dell’allevamento, della caccia, della pesca e valorizzare il turismo verde in montagna con la realizzazione di aree attrezzate per attività sportive e ricreative. Ciascuno, iniziando dalle amministrazioni locali e dalla politica, deve apportare il proprio contributo concreto al fine di favorire quello che si potrebbe definire un vero e proprio risveglio culturale ed economico. Bisogna dare un segnale di concretezza a tutto ciò che è in cantiere per questo territorio - dichiara il segretario della Cisl, Michele Sapia - anche partendo da interventi minori volti però a dare una visione di insieme alla progettualità dell’area per avviare processi virtuosi integrati. Partire dal settore del turismo, risorsa importante dell’area, ipotizzando un unico piano per la stagione estiva 2014 che interessi i due Comuni. Ciò avrebbe costo zero con, per contro, elevati vantaggi legati ad una pianificazione comune; (evitare manifestazioni “doppione”, non frazionare le presenze) ma, soprattutto, servirebbe a fare emergere la volontà tangibile del cambiamento culturale di cui si ha bisogno. È necessaria e siamo in attesa di una nuova spinta propositiva affinché in questa Area di Calabria, si possano innescare processi virtuosi atti a costituire adeguate strategie di crescita sia economica che sociale-culturale del territorio.