COMUNICATO STAMPA «L'audizione dei direttori generali delle Asp di Vibo Valentia, Cosenza e Reggio Calabria, in merito alla realizzazione dei tre
ospedali di Vibo, Sibaritide e Gioia Tauro, ha posto in evidenza come ancora nessuna delle tre grandi infrastrutture sia stata cantierizzata». Lo afferma in una dichiarazione il consigliere del Pd,
Carlo Guccione a conclusione dei lavori della terza Commissione. «Particolarmente delicata è la vicenda della realizzazione di Gioia Tauro e Sibaritide. Gli iter sono bloccati nonostante siano stati siglati i contratti sin dal 9 settembre 2014, e risulta ancora tutto fermo per la mancata sottoscrizione del "Patto di legalità", perché l'impresa aggiudicataria, la
Tecnis, è stata oggetto di un'interdittiva antimafia. È evidente come sia trascorso ormai inutilmente oltre un anno e mezzo dalla firma dei contratti ed ancora non si è in grado di rimuovere tale situazione che rischia di incancrenirsi e di sfociare in contenziosi tra l'impresa e la Regione Calabria di cui non avvertiamo il bisogno, vanificando, nei fatti, la realizzazione di due opere importantissime. Non possiamo quindi rischiare – sottolinea Guccione – che le risorse destinate ai due grandi ospedali possano finire in maxi risarcimento danni, tutti a carico dei cittadini, per non avere scelto o la revoca dell'appalto, altrimenti affidandolo all'impresa che segue in graduatoria, o di firmare, attraverso il Rup (responsabile unico del provvedimento), ingegner Pallaria, la richiesta di avvio delle procedure alla ditta aggiudicatrice, appunto, la Tecnis. Perdere ulteriormente tempo, significa voler evitare di assumersi responsabilità e allontanando, colpevolmente, nel tempo, la concreta possibilità di avvio dei lavori». «Inoltre – continua il consigliere regionale –, nel corso dei lavori della Commissione, è stato audito Raffaele Mauro, direttore generale dell'Asp di Cosenza in merito alla casa-albergo di Oriolo Calabro che, a fronte di un controllo da parte dei Nas di Cosenza è risultata priva delle autorizzazioni previste dalla legge regionale 24/2008. Una struttura, quella di Oriolo, interamente gestita dall'Asp da oltre 35 anni senza autorizzazione, il che la dice lunga sullo stato dei controlli di gestione da parte della Regione su tutte le strutture pubbliche e private accreditate che fa emergere una gestione alquanto allegra e approssimativa in un comparto delicato per la vita dei cittadini che assorbe oltre il 60% del bilancio regionale. Per tali ragioni, su mia proposta la Commissione ha deciso di deliberare un atto di indirizzo per chiedere il monitoraggio di tutte le strutture sanitarie pubbliche e private convenzionate per effettuare i controlli dovuti. Al dirigente generale Fatarella e al commissario Scura, infine, il compito di inviare una dettagliata relazione corroborata da idonea documentazione, con l'obiettivo di avviare, struttura per struttura, un controllo efficace dei requisiti previsti dalla legge».
Fonte - Corriere della Calabria Direttore: Paolo Pollichieni